Alice for children

Scuole, affetto e speranza: l'aiuto dei lettori del Giornale

Siamo andati a visitare le baraccopoli di Nairobi e a vedere tutto quello che è stato costruito con i soldi dei lettori del Giornale. Un viaggio nell'inferno delle periferie africane tra i piccoli orfani di Alice for Children 

Scuole, affetto e speranza:  
l'aiuto dei lettori del Giornale

di Luna Berlusconi
e Francesco Maria Del Vigo

L'idea: un editore e un giornalista insieme a Nairobi. Il progetto: raccontare ai lettori del Giornale come sono state spese le loro donazioni in Africa tramite Alice for Children, un'associazione per l’adozione a distanza. Non avevamo calcolato tutto quello che sarebbe potuto succedere. Il coinvolgimento emotivo, il viaggio in una terra che non può lasciare indifferenti e l'incontro con i figli "a distanza". Siamo partiti con lo scopo di testimoniare un progetto, siamo tornati a casa con la consapevolezza di avere scoperto un mondo. Muri di fango ed escrementi, bambini scalzi in mezzo alla polvere o lavati per la strada in una tinozza. L'impatto con la realtà africana è sconvolgente. Spesso il Kenya viene identificato con le acque cristalline dei depliant turistici e sulle baraccopoli della capitale cala il silenzio. Quattro milioni di abitanti, due e mezzo dei quali negli slum. Perché Nairobi è una metropoli di baracche.

In questo deserto di povertà i bambini non vengono sfruttati e mandati in giro a chiedere l'elemosina. I bianchi , come in ogni altro posto del mondo, non vengono riconosciuti come turisti e per questo aggrediti per ottenere monete, caramelle o sigarette. Qui il turismo non esiste e quando attraversiamo lo slum in matato (i taxi locali) gli sguardi degli adulti che ci seguono sono di curiosità. I bambini cercano semplicemente un sorriso, una carezza, un gesto d'affetto. Questa per loro è la ricchezza. Lo si capisce anche quando si mettono in posa davanti all'obiettivo, raccogliendo un po' delle attenzioni che non hanno mai avuto. Solo trascorrendo due giorni nei vicoli intrisi dall'odore acre delle cloache e della spazzatura si può capire, in minima parte, l'incubo che vivono questi bambini e quanto valore acquisisce il progetto per cui voi lettori ci avete sostenuto e seguito. Dare un'istruzione, offrire pasti caldi e lenzuola pulite significa dare una speranza di vita. Siamo andati a vedere i cento bambini adottati dai lettori del Giornale. E abbiamo toccato con mano il risultato della fiducia che voi avete riposto in noi, quando vi abbiamo invitato a seguirci in questa avventura. Rendersi conto che i soldi versati in Italia si sono trasformati in Kenya, in cose concrete ci spinge ancora di più a sostenere questo progetto. I bambini di Alice for Children imparano a credere in se stessi, a lavorare sulle proprie potenzialità. C'è chi vuole fare l'avvocato, chi il chirurgo e chi non vuole fare la fine della propria madre, picchiata e violentata.

Alla base del percorso di Alice c'è la sostenibilità. Creare un circolo virtuoso che, attraverso le scuole, inserisca i bambini nel mondo del lavoro. E' l'unica strada per poter uscire dalle baracche. In Kenya l’istruzione secondaria, che corrisponde ai nostri licei, è a pagamento. Uno scoglio insormontabile per la maggior parte delle famiglie. I bambini di Alice stanno crescendo e Daria e Diego Masi, fondatori dell'associazione, ora puntano tutto sul prestito d'onore. Garanzie economiche agli studenti migliori, per consentirgli di andare all'università. "Vogliamo far capire ai nostri ragazzi che nulla è dovuto. Per questo faremo firmare un simbolico contratto d'onore. Gli chiederemo che un giorno ci rendano, in diversi modi, l'aiuto che noi abbiamo dato a loro. Probabilmente questo non avverrà, ma è un modo per responsabilizzarli. Non stiamo parlando di un ritorno economico. Un nostro ragazzo laureato in medicina, per esempio, un giorno potrà, con il suo lavoro, dare direttamente un contributo al villaggio in cui è cresciuto". Dopo questo viaggio il Giornale continuerà, ancora di più, a sostenere l'associazione e tutti i nostri bambini, quelli che voi avete adottato e quelli che adotterete. Continueremo a raccontarvi gli sviluppi del progetto e vi racconteremo tutto quello che avete contribuito a costruire con le vostre donazioni. Un piccolo progetto per un continente immenso, una strada ancora lunga e tortuosa, ma insieme, noi e voi, possiamo farcela.

FOTO/ Viaggio a Nairobi - 1
FOTO/ Viaggio a Nairobi - 2
FOTO/ Viaggio a Nairobi - 3

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