Caro direttore, le scrivo per partecipare alla diatriba che ha ingenerato la sua come sempre acuta osservazione che un centrodestra che cavalcasse Pittaluga potrebbe anche vincere. Temo che, avendo poi letto lintervista al Prof di Paola Setti, il suo «no» sia stato tanto deciso da chiudere il discorso, tanto per evitare di arrivare alla scadenza parlando di un candidato che non esiste e poi scegliere...Suriani, come al Collegio X. Pur essendo un grande estimatore di Pittaluga, essendo certo delle sue radici liberali e della sua capacità e onestà, ha detto chiaro che la spaccatura a suo tempo avvenuta con QUESTO centrodestra è insanabile e ha, dal suo punto di vista, perfettamente ragione.
Quindi un ottimo candidato, totalmente vicino a noi ideologicamente, si batte, e bene, dallaltra parte. Non dimentichiamo per merito di chi. Il merito di questo grande risultato è solo ed esclusivamente di Sandro Biasotti, che non lo volle come coordinatore metropolitanodi Fi a Genova e per questo andò a trovare Berlusconi e chiese e ottenne di non fare il congresso del partito per eleggerlo. O meglio, si fece una farsesca edizione bulgara, con il candidato unico già eletto, unesperienza raccapricciante per chiunque sano di mente abbia avuto la ventura di viverla.
Allora, chiunque sia il candidato (ho letto due bellissimi nomi su il Giornale: Renata Oliveri, una donna, e stimatissima da tutti, e Sossi), spero che non si presenti il signor Biasotti, per il quale nutro un rancore livido: imputo infatti a lui la colpa gravissima di avere buttato alle ortiche lunico mandato non-rosso cui abbia potuto assistere dal vivo. E questo smarcandosi, come dice lui, invero sputando sulla coalizione che lo aveva eletto e comportandosi in modo nepotistico e egocentrico.
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