Se compagnia e aeroporto si alleano per «salvare» le forbicine del passeggero

È capitato a tutti (quasi) i viaggiatori che volano: dimenticare un paio di forbicine nel bagaglio a mano, subito individuate ai raggi e sequestrate dal personale d’aeroporto. Eppure sentite che cos’è accaduto a chi scrive. Aeroporto di Singapore, compagnia aerea Singapore Airlines, società di gestione Changi, da qualche tempo partner di Aeroporti di Roma (per la quale questa piccola cronaca vuol essere d’auspicio).
Le forbicine (cinesi, pieghevoli, sigillate e recanti ancora il prezzo: 25 centesimi, nulla) vengono prelevate da una gentile signora in uniforme che chiede: «Le getta via o preferisce ritrovarle a Milano?». Ovvio: Milano! La signora sparisce con forbicine e carta d’imbarco e, dopo un minuto, torna con una ricevuta: «Le ritroverà insieme ai bagagli».
Incredulo, dopo 12 ore di volo in economy (il servizio non fa distinzioni di classe) a Malpensa chiedo notizie a un’impiegata della Sea, che mi indica una collega vicino al nastro trasportatore. Questa ha in mano un involto minuscolo per me, controlla la ricevuta e me lo consegna. Chiedo: «Aveva tanti pacchetti così piccoli?». «Il suo era l’unico».
L’episodio, oltre che sorprendente, è istruttivo perché significa che «si può». Si può dare un servizio al passeggero anche per un problema tanto trascurabile quanto frequente, si può evitargli un malessere. Ci avete mai pensato? Quei bidoni trasparenti pieni di forbicine e di limette sono in realtà riempiti di un’altra cosa: di bile. Ogni forbicina che si è costretti a gettare (notate: non viene «sequestrata», ma si è obbligati a gettarla, qualcosa che rasenta la violenza privata) è fonte di un’esplosione di rabbia. Inoltre non risulta che negli ultimi anni siano stati dirottati aerei con strumenti di pedicure; molte compagnie servono il pasto con posate di metallo, e le stesse si trovano normalmente anche nei ristoranti aeroportuali successivi ai controlli.
Questo caso è un esempio estremo di buona educazione, di rispetto per le persone e per le cose. Il servizio della Singapore Airlines è a costo zero perché le forbicine viaggiano, probabilmente, nella tasca della capocabina, che a Malpensa semplicemente le consegna a un’impiegata dell’handling.

Ma il valore aggiunto sta nell’intelligenza applicata al servizio: Singapore Airlines e Changi hanno «costruito» un processo standard per risolvere un problema, seppur di modestissima entità, per il passeggero. La qualità, com’è risaputo, si apprezza proprio nei dettagli.

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