(...) Quella è stata la prima volta che il sig. Bernini, presidente del Municipio VI, ha osteggiato quella mia richiesta, rimandandola per essere discussa, sino a 3 mesi dopo, a ormai interesse scemato. E i motivi portati per rimandarla, i più disparati: dal volere aspettare che gli animi si fossero placati (quali animi!), a problemi più urgenti del nuovo insediamento municipale. Ma non pensavo, a quel tempo, che sarei stato oggetto di un trattamento «particolare» da parte del Presidente. C'erano delle mozioni o delle richieste per discutere su argomenti «leciti» che invece facevano scaturire un suo atteggiamento e un'«opposizione» che lascia attoniti ancora oggi nel riviverli.
Cito una mozione presentata per discutere su «Acqua potabile per gli abitanti Monte Timone». Mi accusava di «nascondere tra le righe» un RIMPROVERO al Municipio che non se ne era occupato (processo alle intenzioni). Ne cito un'altra in cui auspicavo un intervento del Presidente, affinché attraverso l'azione dei Vigili, si regolamentasse la viabilità di Piazza Aprosio, per una protesta esasperata al punto di chiamare i Vigili e i Carabinieri, degli abitanti riguardo parcheggi disordinati alla domenica, durante le celebrazioni del rito religioso nella Chiesa. Questa volta il tentativo di freno è stata l'accusa di xenofobia, perché era evidente, a lui e solo a lui (Presidente), il mio tentativo di discriminare un culto diverso da quello cattolico e contro la comunità rumena.
Il 27/5 ultimo atto. Alla conferenza dei capi gruppo presento una Espressione di Sentimenti, in cui chiedo di poter esprimere la mia opinione sui fatti gravi che hanno coinvolto personaggi importanti del Comune di Genova. Apriti cielo! «...lei non sa scrivere in italiano, consigliere Bruno, non posso accettare questa richiesta perché non si capisce cosa dice, non conosce l'italiano...» e ancora «...io solo decido se discutere queste richieste...».
Mi scuso se ho tediato i suoi lettori con questi riferimenti, ma penso fosse doverosa una breve cronaca. L'amarezza e lo sconforto che certi comportamenti provocano, lasciano davvero esterrefatti e increduli. Non credo che il sig. Bernini abbia davvero a cuore il mio italiano o altro, e non credo neppure che abbia livore nei miei personali confronti, ma non mi sembra questo il modo di rappresentare una posizione istituzionale così importante. La sede in cui dibattiamo è casa dei cittadini e le questioni che ivi si pongono sono oggetto di interessi e desideri della comunità che ha votato persone che a loro devono dedicarsi. Ogni espressione, intesa come azione, di intenti che mira al bene comune deve trovare spazio e udienza, anzi sollecitata. Si deve concorrere alla risoluzione soprattutto quando un' opposizione si trova disponibile come quella in cui opero. Ma sono inaccettabili comportamenti che offendono le persone e deridono gli sforzi che si fanno per portare all'attenzione argomenti seri. Il disprezzo e la prepotenza che si esercita nei confronti della minoranza, umilia la politica e con essa i consiglieri tutti, e ancora più grave mortifica il cittadino che deve essere considerato e governato con imparzialità e rispetto.
La saluto e ringrazio se riterrà utile e opportuno per i suoi lettori questa mia accorata denuncia.
Capo Gruppo FI
Mun. Sestri Cornigliano
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