Se i «mascalzoni» fanno rotta su Fiumicino

Ieri all’aeroporto partito per Valencia l’equipaggio della barca «Capitalia» che parteciperà alla Coppa America

Emiliano Leonardi

Dalla Costa Smeralda a Valencia, passando per Roma. L’equipaggio di «Mascalzone Latino-team Capitalia», una delle tre imbarcazioni italiane che prenderà parte alla prossima edizione della Coppa America, è da ieri in Spagna, dove ha cominciato a lavorare per farsi trovare pronto a uno degli appuntamenti clou dello sport del 2007, un evento europeo in un contesto che per più di cento anni è stato di dominio statunitense prima e neozelandese poi.
Il passaggio all’aeroporto di Fiumicino è stato una tappa obbligatoria per Vasco Vascotto e per i suoi uomini, che nell’ultimo fine settimana hanno affrontato la Jeep Challenge 2006, importante banco di prova per misurarsi contro quegli stessi avversari che fra pochi mesi si contenderanno la famosa Coppa delle Cento Ghinee. «Lì, a Valencia, ce la metteremo tutta per figurare al meglio», ha spiegato lo stesso Vasco Vascotto, tra i migliori match-racer europei.
Il velista, triestino di Muggia, si è detto soddisfatto dell’esito della tre giorni di regate che si sono svolte al largo di Porto Cervo, e pur dovendosi accontentare di un secondo posto finale non ha potuto che trarre soddisfacenti sensazioni dall’impegno agonistico. «Abbiamo perso tre regate per disattenzioni, semplici banalità, ma siamo stati sempre alla pari con l’equipaggio che poi ha vinto (quello svedese, ndr), per non dire che spesso gli siamo stati superiori. Ovvio, dobbiamo perfezionare alcuni meccanismi, ma noi ci siamo». Il che, dichiarato da un perfezionista come lui, equivale a un «siamo pronti a tutte le sfide!» esternato da un qualsiasi partecipante a una qualsiasi gara di vela.
Sintomatico ed esplicativo, anche perché all’equipaggio di Vascotto è andata l’ultima regata, quella di flotta. Per certi versi la più difficile delle gare. «È stata una competizione aperta ad ogni risultato dall’inizio alla fine - ha sottolineato lo stesso “capitano” mentre attendeva il volo per la penisola iberica - perché una flotta di quattro imbarcazioni non consente di rilassarsi sino a quando non si taglia il traguardo. Abbiamo incalzato gli spagnoli, primi per la prima parte della regata, fino a quando nell’ultima bolina siamo riusciti a sorpassarli».
Al di la dei risultati delle regate e delle sensazioni di Vascotto, c’è comunque la constatazione di fatto di osservare un gruppo unito anche nel marasma dello scalo romano, dove i velisti di “Mascalzone Latino” hanno offerto realmente l’impressione di essere una grande famiglia. Hanno sorriso, scherzato fra loro e ricordato ancora una volta la cena di gala che li ha visti protagonisti allo Yacht Club Costa Smeralda sabato sera.

E Vascotto, che lavora anche per il campionato «Breitling Med Cup», dove parteciperà con un nuovo «Transpac 52», ha osservato la spedizione sorridendo, perché consapevole di avere una squadra straordinaria al seguito: Michele Paoletti, che in Sardegna è stato impiegato nel ruolo di tattico-trimmer genoa, Dede De Luca (alla randa), Luca Albarelli (alle drizze) e Cristian Griggio (a prua). Non c’è che dire: come gruppo di «mascalzoni», sono senza eguali.

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