Se il magistrato crede di essere Dio in terra

Il magistrato non è Dio in terra. Non è infallibile, non è onnisciente né onnipotente, né neutrale. Il problema vero della Giustizia è di natura teologica

Se il magistrato crede di essere Dio in terra

Ridurrei l’intera riforma della giusti­zia a un solo articolo: il magistrato non è Dio in terra. Non è infallibile, non è onnisciente né onnipotente, non è al di sopra del bene e del male, non è neutra­le, non è depositario unico e autorizzato della Verità, non può entrare dappertut­to e occuparsi di ogni cosa in cielo, in ter­ra e in ogni luogo. Perché il problema vero della Giusti­zia è di natura teologica. Da quando dila­g­a l’ateismo e non crediamo più alla Veri­tà Unica e Assoluta, da quando non fun­zionano più neanche i surrogati teologi­ci, ovvero le ideologie, abbiamo lasciato il ruolo di Dio al Magistrato. Lui stabili­sce i confini della vita e della morte, occu­pandosi di bioetica ed eutanasia. Lui de­cide la sorte di famiglie, minori, adozio­ni.

Lui stabilisce quali reati perseguire e quali no, di quali occuparsi e quali far marcire negli anni. Lui decreta se il politi­camente scorretto è perseguibile a nor­ma di legge oppure no, giudizi storici in­clusi. Lui impone se devi cedere o no la casa di tua proprietà e i tuoi leciti guada­gni alla tua ex moglie, e decide se tutela­re i tuoi diritti elementari o se adottare una giustizia compensativa e distributi­va, fondata sul principio egualitario che devi dare per la sola ragione che guada­gni di più. Lui entra nella vita privata e decide quando la sessualità è reato e quando invece è libera privacy. Lui deci­de i palinsesti, reintegra i giornalisti, in­dica cosa devono fare e di fatto decide la linea editoriale dei tg. Lui può forzare e reinterpretare le leggi e di fatto modifi­carle attraverso le sentenze.

Lui può ro­vesciare i verdetti della volontà popola­re. Lui è il Supplente di Dio e può inter­cettare e sputtanare anche la vita più inti­ma. Lui non paga se sbaglia.

Ma che Lui non sia Dio in terra non c’è bisogno di dimostrarlo attraverso complicate pro­ve teologiche, ne basta una empirica: se il 90% dei reati resta impunito, se i tempi d’attesa di giudizio restano così lunghi, se il tasso di errore è così elevato, insom­ma se la Giustizia fa così schifo, vuol dire che non è nelle mani di Dio ma nella mi­gliore delle ipotesi di comuni mortali. Anzi a volte ometti, discesi dal verbo omettere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica