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Se mio padre diventa mio genero

Una famiglia composta da marito, moglie, figli che la domenica vanno a messa, frequentano con profitto la scuola (lasciando a casa il telefonino), non si ritirano a casa alle tre del mattino, non bevono alcolici, non fumano spinelli, non pretendono dai genitori «paghette» insostenibili, insomma, una famiglia normale, diventa sempre più una rarità. E dà quasi fastidio. Oggi, per essere alla moda, il marito deve tradire (almeno una volta) la moglie, la moglie deve tradire (almeno una volta) il marito, i figli devono avere «esperienze» sessuali assai prima di arrivare al matrimonio (altrimenti rischiano di fare cilecca al momento cruciale), a scuola non devono vestire i panni del secchione, possono fumare uno spinello di tanto in tanto, eccetera.
Tra adulti, la legge naturale che vuole una coppia formata da appartenenti a sessi diversi è roba vecchia, da Dieci Comandamenti, anzi, da Adamo ed Eva. Oggi vanno fortissimo le unioni composite, per cui un uomo può sposare (avere una relazione, convivere, flirtare) un uomo, una donna una donna, un padre un figlio, una madre una figlia, un nonno un nipote, un cugino una zia, una badante russa il marito di un’italiana ammalata, eccetera, e poi ci sono gli scambisti: lui e lei, lui e lui, lei e lei che cambiano le parti e passano da una posizione (sessuale, e matrimoniale) a un’altra.
Viene alla mente uno scritto di Mark Twain: «Un uomo si è tolto la vita e ha lasciato questa lettera: “Mi sono sposato con una vedova. Questa aveva una figlia. Mio padre si è innamorato della mia figliastra e l’ha sposata. In tal modo, mio padre è diventato mio genero. La mia figliastra è diventata di conseguenza la mia matrigna, essendo moglie di mio padre. Mia moglie ha avuto un figlio che è il cognato di mio padre, dato che è il fratello di sua moglie, che in realtà è mia figlia. Anche mio figlio è diventato mio zio, perché è il fratello della mia matrigna. Inoltre la moglie di mio padre ha partorito un bambino che è naturalmente mio fratello (perché figlio di mio padre) e contemporaneamente mio nipote, in quanto figlio della mia figliastra. Ecco la ragione per cui mia moglie è mia nonna (in quanto madre della mia matrigna). E siccome è mia moglie, io sono diventato allo stesso tempo suo marito e suo nipote. Poiché il marito della nonna è naturalmente il nonno, sono perciò diventato mio nonno. In queste condizioni non posso più vivere, e mi uccido”».
Nel secolo XIX, questo era solo uno scritto semiserio. Oggi è la triste realtà.


Marcello D’Orta
mardorta@libero.it

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