Le Vie del Barocco sono infinite, verrebbe da dire, se questo festival di musica antica, quindi ahimè di nicchia, riesce a sopravvivere in tempi così bui per la cultura. Tagli dei sovvenzionamenti, come da copione, e lincubo della chiusura, minacciosa spada di Damocle sulla testa di chiunque viva di arte. Stefano Bagliano, direttore artistico del Festival Internazionale di Musica da Camera «Le Vie del Barocco», però non si dà per vinto e presenta il XIX Festival, dal1º luglio al 27 settembre. «La cultura va aiutata e il sistema migliore è proporre sempre nuove occasioni». Certo, non solo più barocco in senso stretto. Vanno bene la filologia e gli strumenti depoca, ma a qualche compromesso bisogna pur scendere; ferma restando la qualità, naturalmente.
«Abbiamo concerti originali, con contaminazioni di generi che possono apparire azzardate, o con strumenti non poi così familiari ai cultori della musica antica». E in effetti, già il primo concerto, domenica a Palazzo Rosso, ha come protagonista il pianoforte, strumento non poi così barocco: recital di Robert Lehrbaumer con musiche di Scarlatti, Mozart, Schubert, Brahms, Bach, Liszt. Secondo appuntamento il 5 luglio a Palazzo della Meridiana con lensemble Collegium Pro Musica e Bob Van Asperen (clavicembalo), Federico Guglielmo (violino), Stefano Bagliano. Il 10 luglio, nel cortile di Palazzo Rosso, il violoncellista Ramon Jaffe propone un interessante accostamento tra la musica di Bach e il flamenco; il 17 luglio, sempre a Palazzo Rosso, il quartetto francese di chitarre «Aighetta». Tre concerti barocchi previsti, a luglio, anche a Savona nel complesso del Duomo: il 4 con lensemble «Seconda Prattica», l11 con il Duo Lakota-Brembeck, tromba e organo, il 18 con il violinista Johannes Meissl, che eseguirà la superba «Ciaccona» di Bach. Si riprende poi a settembre: giovedì 6, Palazzo della Meridiana, un concerto dedicato al Classicismo di Mozart e Haydn. Martedì 11 evento speciale dedicato a Palestrina: alle 20.
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