Centodiciotto irregolari tunisini, tutti uomini e tutti adulti, bloccati ieri dalla polizia alla stazione di Bologna, mentre viaggiavano su un Intercity notturno proveniente da Reggio Calabria e diretto a Milano. La politica lancia l’allarme invasione, ma sull’intervento dell’Unione europea scoppia la polemica dentro il centrodestra. Con il segretario provinciale della Lega Igor Iezzi che per oggi alle 11,30 annuncia un presidio in Corso Magenta 59 davanti alla Rappresentanza della Commissione europea e l’europarlamentare del Pdl Carlo Fidanza che lo accusa di «facile demagogia elettorale». «L’Europa - tuona Iezzi - pensa di aspettare che il nostro Paese sia completamente invaso dagli sbarchi di tunisini ed egiziani o ha intenzione di svegliarsi dal letargo e agire?». Con Fidanza ribatte duro: «Il Commissario Malmstrom ha prontamente espresso la disponibilità dell’Ue a sostenere l’Italia è a Strasburgo è stata approvata la proposta del capogruppo Pdl-Ppe Mario Mauro, concordata con il ministro Maroni, di svolgere una discussione parlamentare urgente sull’argomento. È troppo facile fare demagogia un tanto al chilo contro l’Europa cattiva anche quando questa finalmente, grazie al nostro impegno, batte un colpo. Le manifestazioni possono forse portare qualche voto in più, ma solo un’azione incisiva a livello Ue può portare sulle nostre coste qualche clandestino in meno».
Ma mentre si discute, ci sono 11mila galeotti in fuga dalle carceri tunisine e 2.460 rilasciati. Il Maghreb è vicino. Molto più vicino di quanto si pensi. Settanta chilometri di mare dalle coste della Sicilia e poi un semplice viaggio in treno per arrivare a Milano, vera Mecca dei disperati in fuga dalla coste del Mediterraneo in fiamme. Come i 118 tunisini fuggiti dai centri di prima accoglienza «Cara» di Crotone o i clandestini sbarcati in questi giorni di africana tregenda. Avanguardia di un’invasione pronta a flagellare Milano, già alle prese con l’emergenza rom e un’immigrazione clandestina tenuta a fatica sotto controllo. Col sospetto che dietro, come denuncia la dipietrista Liana Barbati (Idv), ci sia addirittura la mafia italiana e straniera che potrebbe aver pagato loro il biglietto del treno da Crotone a Milano. «Un grave campanello d’allarme - scandisce il vicesindaco Riccardo De Corato - che deve subito far mettere in atto tutte le misure preventive per impedire un’invasione. I dati diffusi il 26 gennaio scorso dal ministro della Giustizia tunisino, secondo il quale 11mila detenuti sarebbero fuggiti dalle carceri e 2.460 rilasciati in seguito alla rivolta, potrebbero mettere ko Milano». Parla di «rischio invasione» ed emergenza per l’ordine pubblico l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa. «La Lombardia, stando al rapporto Caritas, ospita ben 1 milione di cittadini stranieri, il 23 per cento del totale nazionale. Solo nella provincia di Milano, ne risiedono oltre 407mila, a Milano città 200mila». Numeri che si limitano ai regolari, a cui va aggiunti chi è senza permesso di soggiorno. «Secondo l’Ismu - aggiunge De Corato - un terzo dei 50mila clandestini presenti in città arriva dall’Africa, 15mila era la stima nel 2008. E la situazione esplosiva del Mediterraneo fa presagire un boom di flussi». Fa un appello all’Unione europea anche da Davide Boni.
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