Il candidato sindaco della sinistra qualche ora prima della giunta ha provato a fermare quella che Letizia Moratti definisce la «rivoluzione» della città. Il piano di governo del territorio, che si traduce (per dire) in 116 parchi, 259 stazioni distribuite su undici linee metropolitane, trentamila nuovi alloggi in housing sociale entro il 2030. Ma Giuliano Pisapia pretenderebbe un semestre bianco, perchè «un sindaco a fine mandato non può condizionare pesantemente le attività del successore su questioni fondamentali come questa» e «se la richiesta di moratoria non verrà accettata sarò comunque pronto a modificare radicalmente il documento all’inizio del prossimo mandato». La risposta arriva con il voto unanime di sindaco e assessori all’ultimo atto del Pgt, il documento definitivo che accoglie 349 delle oltre 4.765 osservazioni al testo adottato lo scorso luglio e depositate da singoli cittadini, enti ed associazioni. Ora la palla passa al consiglio comunale, per il via tempo c’è tempo solo fino al 14 febbraio. «Non è possibile lasciare il Pgt a metà, per legge regionale - ribatte la Moratti a Pisapia - o lo si approva o non lo si approva e personalmente ritengo che non farlo farebbe male a questa città». Il percorso «è stato ampio e approfondito con la città, i consigli di zona, le associazioni, già nella prima fase di discussione». Una risposta alle polemiche sul numero ridotto di osservazioni accolte nel testo finale, in pratica solo il 7,9% del totale. Anche l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli fa parlare i numeri, «sono stati solo 1.200 cittadini a depositare 4.765 correzioni, lo 0,1% della popolazione, questo mi fa dedurre che la maggioranza dei milanesi abbia di fatto approvato il piano». Anche l’assessore bolla come «irricevibile» la richiesta di Pisapia, il semestre bianco «aprirebbe a un triennio nero in città, ritorneremmo al punto di inizio e non potremmo scatenare il percorso che porterà a una città più verde, con più alloggi low cost e dove ogni casa avrà una fermata del metrò a 500 metri. Siamo al prendere o lasciare, e il tempo scade il 14 febbraio».
Tra le osservazioni accolte nel Pgt c’è quella della Provincia di Milano, che chiedeva di abbassare nelle proprie aree dal 35 al 10% la quota fissa di housing sociale e arrivare al 90 di edilizia convenzionata («essendo un ente trasformerà il plusvalore in servizi per i cittadini» spiega Masseroli). Ok alla richiesta di Milan e Inter di usare lo spazio antistante lo stadio per servizi di ricettività e commerciali («vogliamo che la zona viva 365 giorni l’anno, non solo durante le partite, ma sarà condizionato dal voto del consiglio») o quello della Curia, ma che varrà per tutte le confessioni, di considerare i luoghi di culto come servizi e quindi senza consumo di volumetrie. Niente di fatto per le Ferrovie dello Stato che chiedevano di poter tagliare la quota di case in housing nelle aree dismesse. «Non ci sono modifiche rivoluzionarie - assicura Masseroli - non abbiamo accolto aumenti o riduzioni di volumetrie». Ma il braccio di ferro in aula - e in piena campagna elettorale - è assicurato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.