«Se oggi celebriamo la caduta del Muro è grazie a Wojtyla»

Gianandrea Zagato

«Da diciassette anni il mondo è più libero, da diciassette anni un macigno si è sgretolato». Pausa. «Uno sbarramento di pietra, di dolore, di separazione che per 28 anni ha diviso la Germania è caduto in quella data». Che Letizia Moratti celebra, «con orgoglio» dice. E lo fa nell’aula di Palazzo Marino ricordando che quel 9 novembre 1989 quando fu restituito a un popolo «la libertà di esprimersi e di confrontarsi col resto del mondo».
Ma se, «oggi», celebriamo questa festa, continua Letizia Moratti, è «anche grazie all’opera infaticabile di un autorevole figlio dell’Est, papa Giovanni Paolo II». Ruolo centrale, quello svolto da Wojtyla, che il sindaco indica al consiglio comunale in un momento in cui si celebra «il valore della libertà e della democrazia» e si rilancia «la prospettiva di un’Europa protagonista» che «non sia ridotta a semplice soggetto economico o ad apparato burocratico» ma capace invece di «coinvolgere dei popoli nella costruzione di un grande progetto politico».
Intervento che Alleanza nazionale rigira «per memoria futura» al presidente della Provincia, Filippo Penati, che si è «ben guardato dal celebrare la Giornata della Libertà». Anzi, dice Carlo Fidanza «Palazzo Isimbardi, come avvenuto l’anno scorso, si rifiuta di riconoscere l’esistenza di questa celebrazione». Nota stonata a cui il presidente del consiglio Vincenzo Ortolina ha comunque tentato di porre rimedio - sollecitato dalla Casa delle Libertà - invitando «a non permettere che nel nome di un’ideologia si giustifichino violazioni di diritti fondamentali della persona e privazioni della libertà».
Peccato però che il muro dell’odio ideologico non sia ancora caduto: infatti, è stato necessario mettere ai voti l’opportunità di dedicare un minuto di silenzio ai caduti per la libertà. Proposta ferocemente contestata dalla maggioranza con Rifondazione che per non votare abbandona l’aula. Lo stesso sentiment registrato all’Università statale, dove ieri mattina c’è stata una pesante contestazione nei confronti dei giovani di Azione Giovani, associazione studentesca di An. Insulti e slogan mentre An faceva a pezzi un muro «di cartone» eretto all’ingresso dell’ateneo.


Lo stesso muro che, ieri pomeriggio, è stato innalzato al civico 1 di via Vivaio, all’esterno della Provincia. Secondo presidio della giornata dove c’è stato l’apporto dei consiglieri provinciali della Cdl nell’abbattimento del muro.

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