«Se prendiamo il 5% la Turchia non ci farà a pezzi»

Roma«Vinceremo la partita con il 5% dei voti. E andremo in Europa per competere sulle questioni concrete per i cittadini. Cioè, rivedere i meccanismi del Trattato di Lisbona, mantenere le prerogative delle sovranità nazionali, stoppare l’ingresso della Turchia...».
Segretario Storace, Raffaele Lombardo, leader Mpa e tra i vostri alleati nel Polo dell’Autonomia, sarebbe però «mezzo deluso»: lui pronostica il 6%.
«Guardi, i sondaggi ci danno in continua crescita e saremo dunque soddisfatti. E da lunedì rinascerà la destra italiana nel nostro Paese».
Insomma, pare più che fiducioso.
«Sì, perché continuano ad arrivarci buoni segnali da tutt’Italia e parte dell’elettorato del Pdl tornerà da noi, senza più il ricatto del voto utile. E poi, quando si troveranno candidati Bonsignore al Nord o Mastella al Sud...».
La Destra è però alleata con i centristi.
«La nostra è stata una scelta felice per un’alleanza in realtà di centrodestra. E poi, non c’è nulla di strano: in passato partecipammo già ad elezioni insieme ai centristi, ad esempio con il Ccd».
C’è chi sospetta che Lombardo abbia azzerato la Giunta regionale in Sicilia per motivi elettorali, per superare l’asticella del 4%.
«Non è così. Hanno tentato di metterlo all’angolo, invece, anche per l’intesa con noi, e lui ha reagito come si deve. Lombardo è uomo delle Istituzioni ed ha intravisto un attacco alla sua terra».
Va bene, va bene... Parliamo di Europa.
«Finalmente».
Perché finalmente?
«Perché finora il dibattito è stato intossicato. Sono disgustato, visto che da settimane esiste solo il caso Noemi. E rimango ancora inorridito, nonostante io non sia - diciamo così - in buoni rapporti con Berlusconi, se penso a Franceschini che parla di etica e di educazione dei figli».
Intanto ha dato della «Mata Hari» a Daniela Santanchè, sua ex candidata premier lo scorso anno, secondo la quale Veronica Lario avrebbe un compagno.
«Già. Ma come si fa a dire una cosa del genere? È stata una pagina davvero brutta, che si è andata ad intersecare con il clima elettorale già di per sé pesante».
E con la stampa estera che attacca di continuo il Cavaliere.
«Lui se la cerca, anche se all’estero c’è un pregiudizio diffuso sugli italiani».
E l’indagine sui voli di Stato?
«È l’unico aspetto su cui lo critico. Ma la Procura avrebbe potuto magari aprire il fascicolo lunedì, dopo le elezioni».
Torniamo all’Europa. Auspicate una sorta di alleanza delle Patrie.
«Sì, perché i Paesi non devono rinunciare alle loro sovranità. E con il Trattato di Lisbona, che va assolutamente rivisto, ci sarebbe una cessione di potere troppo grande all’Ue, oggi governata da un’eccessiva burocrazia, quasi circuito chiuso in mano ai potentati».
Perché «no» alla Turchia nell’Ue?
«Dobbiamo stare attenti, per questioni identitarie ed economiche. Rischieremmo di vedere soppiantate le cattedrali dalle moschee e la Turchia potrebbe farci a pezzi, non solo nel Mezzogiorno, con il drenaggio dei fondi Ue».
Immigrati. Come valuta i respingimenti?
«Sono inefficaci, riguardano solo il 6% del totale. E dubito che Gheddafi garantisca il rispetto dei diritti umani».
Qual è la vostra ricetta?
«Non buttare a mare la Bossi-Fini. Favorevoli al reato di clandestinità, ma dobbiamo “aiutarli a casa loro” (l’ha scoperto pure Bossi).

Accogliamo chi viene a lavorare, ma chi delinque sconti la pena nelle carceri del suo Paese».
Temi sociali: battaglie di Destra?
«Sì. Dall’acqua pubblica al mutuo sociale, passando per una riforma del welfare che garantisca la preferenza agli italiani nell’accesso a case, scuole, asili nido».

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