Se la satira è di destra, la sinistra chiede provvedimenti

Se la satira è di destra alla sinistra saltano i nervi. Perché l’irriverenza, se non è rossa, va censurata, e buonanotte alla libertà di stampa.
Il censore di turno è blasonato, Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di vigilanza Rai e deputato del Pd. Il censurato, invece, è un irriverente doc, Igor Righetti, che ieri ha osato dedicare a «La libera libertà di stampa» la puntata della sua creatura, Il ComuniCattivo, seguitissima trasmissione di Radiouno (in onda sabato e domenica alle 11) che col registro della satira parla di attualità. Che ha fatto mai Righetti? Ha detto la sua sulla manifestazione sulla libertà di stampa. Ha fatto una battuta sullo scudo fiscale passato grazie alle assenze dell’opposizione («forse erano tutti all’estero... »). E ha intervistato i suoi ospiti: il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, Paolo Corsini, vicedirettore Radiouno e Giornali radio Rai e presidente associazione Lettera22, e Pietro Sansonetti, direttore del quotidiano L’Altro, che di destra proprio non è. Insomma, ha fatto il suo lavoro.
Ascoltare per credere, la puntata è on line, si può scaricare da www.radio.rai.it/radio1/ilcomunicattivo/. Righetti introduce, ricorda la manifestazione. Ma ricorda pure che contro i giornalisti pendono 430 querele di politici, e che il 68% viene da esponenti della sinistra. E dice anche dalla manifestazione del 3 ottobre sono rimasti fuori temi quali la precarietà dei giornalisti, i problemi dell’accesso alla professione, gli articoli pagati in ritardo «e meno che un’ora di una colf». «Oddio ho espresso la mia opinione», dice fingendo preoccupazione, quasi presagendo la censura. E la censura puntuale arriva: «La puntata del ComuniCattivo andata in onda su Radiouno - tuona Merlo - dimostra, una volta di più, quanto possa essere dannoso e improduttivo l’uso strumentale del servizio pubblico. Buona parte della trasmissione si è risolta in un attacco all’opposizione con accenti inutilmente polemici anche contro la manifestazione sulla libertà di stampa.

Fermo restando il diritto di ogni professionista di esprimere la propria opinione, non possiamo però non chiederci a chi possano giovare programmi con uno sbilanciamento di posizioni così palese». Un siluro. O un autogol. Quello di chi predica lo sberleffo libero purché colpisca solo il Cav o il centrodestra.

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