La Storia vista attraverso gli umili. Richiamano alla memoria in qualche modo i manzoniani Renzo e Lucia e in parte, appunto, i «vinti» descritti nei romanzi del grande scrittore siciliano: sono Paolino e Carmela, protagonisti di Ay, Carmela!, il testo di José Sánchez Sinisterra di scena alla Fonderia delle Arti. La pièce ci riporta nellAragona del 1938, durante la guerra civile. Paolino, interpretato da Fabrizio Sabatucci è un tenore fallito, sopravvissuto allassassinio della sua compagna Carmela (Silvia Mazzotta). Vediamo Paolino vivacchiare sulle polverose tavole di un teatro in disuso, il luogo in cui ha perso lamore e allo stesso tempo il senso della propria vita. Sarà lincontro quasi fuori dello spazio e del tempo con lamata a permettergli di rivivere il loro ultimo spettacolo. In unatmosfera di sogno, i due rappresenteranno la tragedia collettiva degli spagnoli: poiché entrati per sbaglio in territorio franchista, sono infatti costretti a mettere in scena un copione che sbeffeggia gli ideali repubblicani davanti a una platea composta da militari e prigionieri dissidenti.
Sinisterra (proposto nella traduzione di Antonella Caron e per la regia di Mauro Mandolini) riflette sulla coscienza civile e sulla dignità della piccola gente che, seppure travolta dalla storia, conduce la sua esistenza con costante senso del dovere e dignità. Info: 06.7842112.Se la Storia travolge la vita degli ultimi
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