Sean Connery «incoronato» Re di Roma

Il primo punto fermo della Festa del Cinema che si terrà il prossimo ottobre sarà il tributo al grande attore scozzese protagonista anche di una retrospettiva

Nell’Auditorium, dove si sta attrezzando un apposito villaggio, ma anche in via Veneto e in tutta la città, e poi nelle sale cinematografiche della provincia e del Lazio: così Roma sta organizzando la sua Festa del Cinema. Lo hanno annunciato i «soggetti istituzionali» coinvolti nell’operazione: Goffredo Bettini, presidente della Festa, e Mario Sesti, responsabile della direzione e del comitato scientifico. La Festa, che si svolgerà dal 13 al 21 ottobre all’Auditorium e si concentrerà sulla figura di un attore popolare come lo scozzese Sean Connery, è stata possibile grazie a quello che Goffredo Bettini ha definito «lo sforzo di un federalismo virtuoso» tra il Comune di Roma, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, la Camera di commercio della capitale per mettere tutte le energie della città al servizio di una vitalità culturale che avrà anche ricadute economiche».
Riguardo alla supposta rivalità con la Mostra veneziana, Veltroni glissa con abile diplomazia: «Con Venezia c’è collaborazione e scambio. Si è capito che ci possono essere grandi sinergie. Andranno bene tutte e due al di là del gioco tipicamente italiano di dividersi tra Totti e Del Piero, con un’idea del bipolarismo radicata fin dai tempi dei guelfi e dei ghibellini». Oltre alla prestigiosa partecipazione di Sean Connery e all’incontro del cinema con la musica, sigillato dai due grandi concerti in apertura all’Ara Coeli con il maestro Muti e in chiusura nella sala di Santa Cecilia dell’Auditorium, con il maestro Pappano, la particolarità della Festa del cinema di Roma sarà la giuria popolare, che dovrà assegnare il Marc’Aurelio realizzato dagli artisti di Bulgari al miglior film, al migliore interprete maschile e a quello femminile. «Una esperienza interessante - commenta Ettore Scola, chiamato a presiedere la stessa giuria -. Non si sa quasi nulla di come farla funzionare, perché nessun festival ce l’ha. Sono stato presidente e giurato a Venezia e a Cannes e lì si trattava di incontrare, qualche giorno prima, colleghi di altre nazioni: l’attrice russa, il critico inglese, lo sceneggiatore americano. La giuria popolare ha fatto arrivare 3500 domande di partecipazione di giovani che nell’estate dovrò incontrare, perché bisognerà selezionarne 50, che siano veramente interessati al cinema e non solo all’autografo di Connery».
Altri premi saranno per il cinema documentario (Premio Cult), per il grande cinema spettacolare, sotto il profilo del rapporto con il grande pubblico (Premio Blockbuster), e sui cortometraggi per i nuovi media, formati prediletti dai più giovani autori (Premio 3 Italia). Per l’occasione 3 Italia ha annunciato che avvierà una selezione tra giovani registi presentatori e reporter per la tv digitale mobile. «Ora che la festa prende la sua fisionomia - osserva il presidente della Regione, Piero Marrazzo - appare sempre più una sfida, ragionare di cinema mentre si propone cinema».
Marrazzo ha anche annunciato una convenzione che è stata siglata tra la Regione e l’Ile de France «che funzionerà da ulteriore volano della festa». La Provincia di Roma si impegnerà invece sul fronte dei più giovani. «Con la festa di Roma - spiega il presidente, Enrico Gasbarra -, in accordo con l’Anec e l’Agis, la Provincia porterà il cinema nelle scuole».

Andrea Mondello, infine, ha sottolineato che «i risultati della crescita e dello sviluppo economico di Roma sono vantaggi per tutto il Paese». Il logo della festa molto fantasiosamente porta in primo piano una lupa che ulula alla luna.

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