SECONDO UN PENTITO

Mentre Saviano prepara la nuova trasmissione, ombre scure si allungano sul film tratto dal suo best seller, «Gomorra», girato da Matteo Garrone. Secondo le rivelazioni riportate dal fatto quotidiano, la produzione del film avrebbe pagato un pizzo di 20mila euro per girare «in pace» le riprese. Le rivelazioni sono state fatte da un pentito di camorra, Oresta Spagnuolo che, tra i tanti omicidi ed estorsioni commessi, ha raccontato anche quello per il film di Garrone. La vicenda, se vera, avrebbe veramente dell’incredibile: una pellicola girata per denunciare la tragedia della mafia che attanaglia la Campania e che si sottopone alle maledette regole della mafia stessa. Con buona pace dello scrittore che ha messo a repentaglio la sua vita. Tra l’altro, ben quattro attori sono già stati arrestati. E questo ha una spiegazione più «plausibile»: sono stati reclutati «in loco», a Napoli, e hanno praticamente recitato se stessi.
«Se fosse successo per un film prodotto dalle società che fanno capo al gruppo Berlusconi - commenta il presidente del gruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri - sarebbe già scoppiato uno scandalo, invece certamente non ne parlerà nessuno.

Speriamo che non sia vero. Ma Saviano non ha nulla da dire? E il film ha ottenuto finanziamenti pubblici? E se fosse vero che sono state pagate tangenti, non sarebbe opportuno approfondire su questo uso dei fondi pubblici?».

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