Caro Granzotto, molti anni fa ebbi modo di conoscere personalmente don Paolo Farinella, allora giovane, prestante e talmente benvoluto dalle parrocchiane di Oregina che dovettero allontanarlo dal suo incarico di curato. Ora - quando ha tempo - si cura della Chiesa di San Torpete, in Piazza San Giorgio, nel cuore del centro storico genovese: prima delle ultime elezioni fece tre novene alla Madonna perché Berlusconi le perdesse e, quando le vinse, sbraitò che mai avrebbe dato lassoluzione a quanti avevano votato la Bestia. Legga cosa ha detto recentemente e commenti lei.
Genova
Lascio il commento ai lettori, caro Simonetti, limitandomi a riportare alcuni brani dellintervento tenuto da don Farinella in presenza di Beppe Grillo, che lo ha presentato quale «pastore di strada, un prete tra i molti che sta cambiando la Chiesa dal basso». La parola al pastore di strada: «Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo. Quando un comico invita un prete a prendere la parola sul palco e il prete accetta, significa che i due mestieri si equivalgono. Ma è anche il segno che il Paese è alla frutta, perché i preti dovrebbero fare i preti, i comici i comici, i giornalisti i giornalisti e tutti insieme dovremmo fare la rivoluzione! Hasta siempre! Ho messo come titolo al mio intervento: Sono solo un prete e voglio la rivoluzione. La mia presenza qui insieme a voi è un brutto segno: il degrado ha toccato un livello tale che bisogna impedire che il vuoto morale e democratico sia riempito dalla feccia immorale che governa il nostro Paese! Il nostro Paese, ossia le italiane e gli italiani che si sono lasciati drogare consegnando lItalia a una manica di delinquenti corrotti, corruttori, mafiosi e clericali». E poi: «Io sono io e dicevo al mio capo di Genova, allepoca il cardinale Siri, che io sono Paolo e non posso essere Paolo senza essere prete e non posso essere prete senza essere Paolo, perché sono prete con il cuore laico. Nessuno più di un cattolico prete credente e praticante può essere e deve essere anticlericale!» A quel punto interviene Beppe Grillo: «Ego te absolvo, in nomine Patri te absolvo!». Per finire: «Avremmo bisogno, nel nostro Paese, di unopposizione onorevole e grintosa: abbiamo il vuoto spinto e labbiamo visto alla Camera, con lo Scudo Fiscale; i mafiosi hanno mandato fiori alle mogli dei deputati o alle deputate e ai mariti delle deputate del Pd. In questo momento in cui noi siamo qui il Parlamento poteva anche essere sciolto, perché sicuramente il governo sarebbe caduto. La Lanzillotta e Giovanna Melandri hanno dichiarato: Eravamo in missione: in missione a Madrid per il Pd, cazzo.
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