Segrate, il sindaco e 5 assessori via dal Pdl

Fuori dal Pdl, da oggi sono gli «Indipendenti». Al Comune di Segrate è rivolta degli amministratori locali contro «un partito che non ci ascolta». Nel consiglio di ieri sera la presentazione dell’ordine del giorno con in testa la firma del sindaco Adriano Alesandrini, di cinque assessori e nove consiglieri. «Pur restando fedeli al programma presentato alle elezioni del 2010 - si legge nel documento - abbiamo deciso di prendere le distanze dal Pdl e creare un gruppo indipendente». Nessuna faida di partito, assicura il consigliere Enzo Gervasoni, «qui ci sono ex An, ex Fi e anche gente al primo mandato». Sotto la sua, ci sono le firme degli assessori Lorenzo Arseni, Angelo Zanoli, Franco Tagliaferri, Ferdinando Orrico e Maria Assunta Ronchi e dei consiglieri Domenico Bottari, Ezio Lazzari, Giancarlo Terzi, Claudio Gasparini, Marco Trebino, Giovanni Sirtori, Claudio Zardus e Giuseppe Del Giudice. «La decisione - prosegue la mozione dei secessionisti - è motivata dall’assenza di condivisione delle scelte effettuate dalla nostra classe politica che ha dimostrato una sostanziale inadeguatezza nel cogliere la pressante domanda di cambiamento e di discontinuità richiesti dal Paese e, in particolare, dal blocco sociale moderato e da chi si riconosce nel centrodestra». Motivazioni di politica nazionale che si intrecciano con questioni locali. «L’arrivo della BreBeMi - spiega il sindaco Alessandrini - porterà a Segrate 120mila auto in più al giorno. Il cantiere della svincolo di Lambrate bloccato da più di un anno, abbiamo chiesto ai nostri referenti in Provincia e Regione, ma nessuno ci ha nemmeno risposto. Come se non esistessimo». Di qui la decisione di dare «un forte segnale di discontinuità». Perché, assicura Alessandrini, «non abbiamo nessuna intenzione di assecondare l’antipolitica, ma a Segrate abbiamo dimostrato che si può amministrare bene e allora il Pdl deve capire che non ci si può sempre affidare ai chi occupa ruoli importanti solo per favori o ragioni di partito». Perché a dar peso alle parole di Alessandrini c’è un Comune conquistato per ben due volte. E la seconda, nel 2010, appoggiato da Pdl e Lega con il 60 per cento dei voti già al primo turno. «Noi - spiega Gervasoni - con i cittadini ci mettiamo la faccia e non possiamo perderla per colpa di assessori o dirigenti regionali poco capaci.

E qui a Segrate per colpa loro, solo per problemi di viabilità, rischia di saltare la costruzione di un centro commerciale da 2mila posti di lavoro». La politica? «Deve ripartire - aggiunge Alessandrini - da chi ha saputo bene amministrare. Non dai soliti personaggi».

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