Stregati dalla luna per un «clic» nel cervello. Capita a tutti di essere colpiti dalla luminosità dellastro notturno, ma ora - grazie a una ricerca delluniversità Vita-Salute San Raffaele - sono state scoperte le aree del cervello che ci permettono di capire se e quanto un oggetto sia luminoso. E, quindi, di renderci conto di quanto brilli la luna di notte. Si tratta di un importante passo avanti nel tentativo di disegnare una mappa del cervello che potrebbe permetterci di capire lorigine dei problemi ad alcune funzioni cerebrali. Uno studio condotto dai ricercatori meneghini in collaborazione con la Scuola superiore normale, lIstituto Stella Maris e il Cnr di Pisa, che verrà pubblicato oggi sul numero di settembre di Neuron.
Grazie a uno scanner per la risonanza magnetica funzionale, i ricercatori hanno potuto osservare quali aree del cervello di alcune persone si attivavano davanti a immagini arricchite con un particolare tipo di illusione ottica (che spinge locchio umano a vedere unimmagine più brillante dello sfondo su cui si trova pur avendo la stessa identica luminosità) o prive delleffetto speciale.
Il meccanismo dellillusione ottica, spiegano i ricercatori, è molto semplice: «Immaginiamo di avere una rappresentazione stilizzata della luna, cioè una semplice circonferenza. Limmagine ha lo stesso colore, la stessa luminosità e lo stesso contrasto dello sfondo su cui si trova. Il contorno della luna è rappresentato solo attraverso una zona di colore più chiara allinterno e una più scura allesterno.
Qui linganno per il nostro cervello: limmagine della luna, proprio a causa di questo bordo, viene percepita più luminosa rispetto allo sfondo, che però è esattamente dello stesso colore». Se poi, il bordo chiaro viene posto allesterno e quello scuro allinterno la figura sembrerà meno brillante: quasi una luna nera. Infine se i due bordi vengono sostituiti da una semplice linea, lillusione scompare facendo apparire la luna come è davvero: dello stesso colore dello sfondo. I ricercatori del San Raffaele hanno presentato nel corso dellesperimento due versioni della stessa immagine alle cavie, alternando lillusione ottica.
E la risonanza magnetica ha mostrato che le aree del cervello attivate dalle due versioni della luna erano le stesse, a eccezione di due punti della corteccia che entravano in gioco solo quando era presente lillusione ottica. Dunque se questultima «falsa la nostra capacità di valutare il chiaro-scuro - concludono i ricercatori - allora va attribuita a queste aree cerebrali questa specifica funzione».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.