«Sei anni ai devastatori di corso Buenos Aires»

Fino a sei anni di reclusione. È quanto, al termine della requisitoria, ha chiesto il pubblico ministero Piero Basilone per i 27 autonomi accusati a vario titolo di devastazione, incendio, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e altri reati in seguito agli scontri di corso Buenos Aires dell’11 marzo. Altri due hanno chiesto di patteggiare un anno.
Pesante anche la richiesta di risarcimento da parte del Comune di Milano, parte civile nel processo: 10 mila euro di danni morali da ognuno dei 27 accusati oltre a 17.500 euro in solido per i danni materiali agli arredi urbani. In totale, Palazzo Marino il Comune chiede 287.500 euro.
Per il pm, che ha ricordato come «il razzo sparato contro il carabiniere avrebbe potuto uccidere», ci fu «la consapevolezza dell’evento che si stava eseguendo, e il dolo intenzionalmente voluto».

L’avvocato Mirko Mazzali, legale di gran parte degli imputati, ha chiesto invece l’assoluzione per i propri assistiti. «Non sono teppisti, sono scesi in piazza per impedire la manifestazione della Fiamma tricolore, che andava contro la Costituzione».

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