Sempre più in alto i calici di Rossese Pigato e Cinque Terre

Oltre quattromila degustazioni al giorno: è questa la media-record degli assaggi serviti dai sommelier nello stand della Regione Liguria alla manifestazione «Vinitaly 2011», in corso fino a domani a VeronaFiere. Le proiezioni più realistiche confermano che nell’intero periodo di apertura del salone saranno circa ventimila gli estimatori delle produzioni Doc e Igt del territorio ligure. «Conti alla mano, siamo presenti con 66 produttori (28 imperiesi, 22 spezzini, 13 savonesi e 3 genovesi), 120 etichette e 1500 bottiglie - sottolinea Alberto Rognoni, direttore dell'Enoteca pubblica regionale della Liguria e della Lunigiana di Castelnuovo Magra che, come ogni anno, gestisce il padiglione di Unioncamere e Regione a Vinitaly -. I numeri sono questi, e sono numeri importanti, tenuto conto che soprattutto nei primi due giorni del salone hanno riguardato importatori stranieri, imprenditori, commercianti, espositori e non il grande pubblico che è arrivato, come sempre, solo nel fine settimana».
In totale, le aziende vinicole attive in Liguria sono 1700. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di piccoli produttori. La superficie vitata è di 2028 ettari, di cui 791 a Doc-Denominazione di origine controllata, e di 1237 quella dove si producono vini Igt-Indicazione geografica tipica, e da tavola. La produzione totale di vino è di oltre 83mila ettolitri, pari a una produzione di circa 4 milioni e mezzo di bottiglie.
Fra i vini Doc e Igt al centro di numerosi eventi e degustazioni nello stand della Liguria ci sono Cinque Terre, Vermentino, Bianco e Rosso dei Colli di Luni e Colline di Levanto, Pigato, Rossese e Vermentino della Riviera di Ponente, Bianchetta, Vermentino e Ciliegiolo del Tigullio, Rossese di Dolceacqua e Ormeasco di Pornassio, Granaccia delle colline genovesi e savonesi, Lumassina. In vetrina, ovviamente anche lo Sciacchetrà, il pregiato vino da dessert delle Cinque Terre, e il Moscato del Golfo del Tigullio, oltre a vini rossi, bianchi e passiti di varietà recuperate di antichi vitigni autoctoni.
Sulle preferenze, in ogni caso, sembra non ci siano dubbi: Rossese di Dolceacqua e Cinque Terre in testa, anche se mantengono una posizione di spicco Vermentino e Pigato. Che risultano particolarmente apprezzati dagli eno-appassionati e importatori stranieri: dalla Norvegia agli Stati Uniti, dalla Cina alla Germania e al Giappone. «Siamo una regione piccola, con una produzione di vini limitata, poco più di 80mila ettolitri, ma di grande qualità - riconosce l'assessore all'Agricoltura Giovanni Barbagallo -. In questi ultimi anni, però, oltre ai vini bianchi, la Liguria ha guadagnato terreno anche sui rossi». Tutto questo grazie anche a una inversione di tendenza, favorita dall’ingresso sul mercato di alcuni giovani imprenditori che con passione ed energia hanno investito nel settore riscoprendo anche vitigni autoctoni da mettere in produzione.
Liguria protagonista a Vinitaly, infine, anche per la «Gran Medaglia Cangrande», prestigioso riconoscimento destinato a un produttore vinicolo benemerito delle varie regioni italiane: è stata premiata, quest’anno, la cooperativa «I Castelli» di Bolano, antico borgo della Val di Vara. La motivazione sottolinea «i meriti imprenditoriali dell'azienda per la costante attenzione alla qualità del prodotto e per la selezione delle uve». Alla cooperativa, nata nel 1998, con sede nel centro storico, nelle antiche cantine del castello dei Malaspina, si deve fra l’altro il rilancio della secolare tradizione produttiva del vino, il «vin d Bulàn», apprezzato e celebrato fin dall'antichità, grazie anche alla favorevole posizione geografica, al clima mite e all'ottima esposizione dei vigneti. Dell’azienda, che è guidata da due giovani, il presidente Paolo Ricciardi e il suo vice Massimo Anastasia, fanno parte una settantina di piccoli produttori locali.

Su una superficie di circa 15 ettari vengono prodotte mediamente 35mila bottiglie, pari a 220 ettolitri di vino, a cominciare dai vitigni tradizionali e autoctoni di Vermentino, Albarola, Trebbiano, Sangiovese, Canaiolo, Ciliegiolo, Merlot, Pollera nera.

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