Il senatore che oscilla tra Fini e Berlusconi

Il senatore che oscilla tra Fini e Berlusconi

(...) nel Pdl ligure, soprattutto tra chi sta decidendo che percorso prendere: se stare con Berlusconi o battere altre strade.
È evidente come molti stia sfruttando la corrente finiana e la spaccatura nazionale per una resa dei conti a Genova e in Liguria ragionando sulla possibilità di rafforzare la componente del presidente della Camera per avere più spazio in futuro se non dentro il partito in un nuovo movimento di centrodestra. Nel capoluogo ligure, intanto, si continua a lavorare intorno al progetto della fondazione Oltremare e alla possibilità che a breve la realtà di una componente politica a livello locale prenda corpo. Fini avrebbe garantito i mussiani di copertura politica rispetto all’operazione per il 2012, ma pare che altrettanto abbia fatto Berlusconi: da qui i tentennamenti di Enrico Musso a lasciare il Popolo della Libertà.
Chi, invece, va dritto per la sua strada è Emanuele Basso, consigliere comunale eletto in Forza Italia da indipendente e passato al Pdl ma mai iscritto nemmeno al nuovo partito: «Rivendico la mia libertà. Sono stato bene nel gruppo soprattutto sotto la guida di Matteo Campora ma ci sono atteggiamenti a livello nazionale e locale che non mi appartengono» spiega la sua scelta Basso che se la prende ancora con il documento dei trenta ispirati da Pierluigi Vinai e Raffaella Della Bianca molto critici nei confronti del senatore e che definisce «insolente». «Quelli più che una corrente sono uno spiffero. Enrico è l’unica risorsa attuale del centrodestra in Liguria, ma da sempre si è dimostrato libero ed indipendente e chi lo ha candidato per due volte in ruoli chiave lo sapeva bene - commenta Basso -. Ho idea che nel Pdl genovese ci siano allenatori che vogliono mandare la squadra in campo per farsi fare due autoreti e perdere la partita subito». L’obiettivo dichiarato di Basso diventa creare il gruppo Oltremare a palazzo Tursi ed attende le decisioni di Musso e Giuseppe Murolo, altro elemento in rotta con la dirigenza. Guardando avanti si pensa ad aprire la presenza anche nei Municipi senza dimenticare la propria origine di centrodestra e preparare una alleanza per il 2012 che coinvolga, oltre alla lista civica, anche Pdl e Lega Nord «ma si può dialogare con alcune frange moderate del Pd» allarga l’orizzonte Emanuele Basso.


A provare a far stare nel gruppo Musso e Basso ci ha provato il capogruppo Matteo Campora che si è dovuto arrendere: «Formalmente nessuno dei due si è ancora dimesso anche se entrambi mi hanno già comunicato la loro intenzione di uscire - racconta Campora -. Dispiace ma quando uno non si sente più parte di un progetto è giusto che lasci. Mi sento di dire ad entrambi che il Pdl è un grande partito ed è ovvio che vi siano divisioni rispetto ad uomini ed idee».

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