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Sensi e il giallo dell’intercettazione che scotta

Rosella Sensi: «Mio padre non c’entra». Da Livorno: «L’inchiesta c’è, eccome»

(...) Luca Palamara, al quale nei mesi scorsi è stata trasmessa dalla Procura labronica l’intercettazione telefonica (Bergamo avrebbe detto a un amico che Sensi era disposto ad accendere polizze d’assicurazione in cambio di arbitri amici), anche se negli ambienti giudiziari si precisa che l’ex arbitro livornese e il patron della Roma non sono al momento iscritti nel registro degli indagati. Dunque, nessuna traccia di reato, ma la Procura di Roma valuterà nei prossimi giorni il da farsi e non è escluso che potrebbero essere ascoltate alcune persone informate sui fatti.
Incredula Rosella Sensi, attuale amministratore delegato della Roma. «È un fatto di cui non ero assolutamente a conoscenza, posso dire che mio padre Franco non c’entra nulla». Deciso il dirigente giallorosso Pradè dai microfoni di Italia Uno. «Ho parlato con il presidente, si è fatto una risata... Stiamo acquisendo tutte le informazioni diffuse su questa vicenda e saremo durissimi. Abbiamo letto di un avviso di garanzia e non c’è nulla del genere. Tuteleremo il nostro azionista e il club. Lo sponsor di cui si parla (Ina-Assitalia, società per la quale Bergamo è agente generale per la provincia di Livorno, ndr.) non era più quello in quella stagione, e il presidente era alle prese con altri problemi. Paolo Bergamo, in missione peruviana ai mondiale Under 17 per conto dell’Uefa, è sorpreso come precisa al quotidiano Qs: «È un grosso equivoco, al mio ritorno farò tutti i passi decisivi per chiarire la mia posizione. Intanto dico che ho avuto sempre rapporti corretti con tutti, ma molto di più con Franco Sensi che ho sempre seguito con grande passione».
Emiliano Liuzzi, cronista de Il Tirreno che da tempo segue questo filone giudiziario e autore dell’articolo che ha provocato il polverone, precisa: «La smentita della Roma parte da un presupposto sbagliato, non abbiamo mai detto che Sensi ha ricevuto un avviso di garanzia. Ma non può smentire il fatto che esiste un fascicolo di indagine aperto dal magistrato Giuseppe Rizzo. L’inchiesta è partita tre mesi fa e si riferisce a fatti avvenuti nel gennaio 2003. E nell’intercettazione in questione Bergamo racconta a un amico la telefonata con Sensi». Una difesa di Sensi e Bergamo arriva anche dal presidente della Lega Galliani: «Non conosco nulla e non posso far nessuna considerazione, anche se sono convinto della loro integrità morale.

Non si può ragionare in base a delle ipotesi».

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