di Adalberto Signore
RaiUno, mercoledì sera, Juventus-Lazio. Ovvero: tanti spot, ma cronaca un po' pochina. Voglio dire, da tifoso laziale - è vero -, ma pure da persona di buon senso: è possibile che la Lazio sbanca Torino e non fa vedere una palla alla Juve finché non è sullo 0-2 (cioè finché non ha ben quattro reti di vantaggio complessive) e finita la partita si parla solo della Juventus? Prima, subito dopo il fischio finale, con una per nulla concisa intervista a Claudio Ranieri, andata avanti per qualche televisivamente interminabile minuto nonostante fosse chiaro che l'interessato fosse non troppo loquace e niente affatto propenso a regalare concetti giornalisticamente accattivanti. Poi, giusto per obbligo di cronaca, si passa finalmente a Delio Rossi. Seguito però - dopo l'immancabile spot - da una dotta dissertazione da studio. Che si apre così: la Juve non è riuscita nell'impresa - e che impresa, scusa, doveva vincere uno a zero in casa con la Lazio, mica con il resto del mondo - e Trezeguet, Iaquinta e Del Piero hanno giocato bene. Bene? Uno pensa: sì, se so fatti vede' sotto porta quando stavamo quattro fischioni sopra e mancavano 35 minuti alla fine... Ma nessuno lo dice. Anzi, ci fanno vedere l'approfondimento tecnico. Vabbè, partono dal gol di Zarate, dico io. Quello farà il giro del mondo! Insomma, siamo sinceri, l'avesse segnato Totti dentro il mitico Raccordo anulare avrebbero già mandato in stampa i dvd da distribuire col Corriere dello Sport. E no, da che partiamo? Dalla splendida prodezza tecnica di Trezeguet che di testa ci va vicino e solo un ottimo Muslera gli leva la soddisfazione del gol.
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