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"Sentenza sovietica che sovverte la democrazia" Il centrodestra condanna la sentenza Esselunga

Centrodestra unito nel condannare apertamente il tribunale di Milano per aver dato ragione alla Coop condannando l'Esselunga per concorrenza sleale. Cicchitto: "Chi l'ha redatta ha per modello l'Urss di Breznev o l'Italia fascista". Giovanardi: "Così si scardina la democrazia"

"Sentenza sovietica che sovverte la democrazia" 
Il centrodestra condanna la sentenza Esselunga

Roma - Una sentenza sovietica, una decisione illiberale che rischia di scardinare la democrazia del nostro Paese. Il centrodestra è unito nel condannare apertamente il tribunale di Milano per aver dato ragione alla Coop condannando l'Esselunga per concorrenza sleale e accogliendo il ricordo presentato tre anni fa contro il libro Falce e carrello di Bernardo Caprotti. "Chi l'ha redatta ha per modello l'Urss di Breznev o l'Italia fascista", ha commentato il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto.

Dalle file del centrodestra si alza la stessa voce per condannare una sentenza che in molti non faticano a definire ingiusta. Un libro, pubblicato da Marsilio Editori nel mese di settembre 2007, che denuncia lo strapotere dei supermercati della Lega delle Cooperative. "Nel condannare il patron della Esselunga - tuona il senatore Maurizio Gasparri - si ordina il ritiro dalle librerie e la distruzione del libro". Se fosse stata ordinata la distruzione di un libro gradito alla sinistra, saremmo alla rivolta di piazza. "Invece questo intervento censorio avviene nel silenzio generale", continua l'esponente pdl che denuncia "questa incredibile decisione, questa lesione di principi costituzionali che devono tutelare la libertà di pensiero". Da qui la decisione di promuovere una presentazione ulteriore del libro Falce e carrello per "denunciare ancora una volta questo fatto incredibile".

La setenza arriva proprio quando il mondo delle Coop rosse ritorna al centro di uno scandalo, quello che ha coinvolto l'ex braccio destro di Pierluigi Bersani, Filippo Penati, e ha portato alla luce il modello Sesto San Giovanni. Nelle consulenze che hanno girato attorno alle vicende di Penati sono, infatti, spuntate ancora una volta le immancabili cooperative rosse. Proprio per questo, Gasparri vuole fare di Falce e carrello "un documento di libertà e di verità" affinchè "non solo non venga distrutto, ma diventi uno squarcio di verità che qualcuno vorrebbe nascondere". Anche Cicchitto parla di "sentenza sovietica" di "stampo intimidatorio". "Chi osa attaccare le cooperative rosse, che godono di privilegi di ogni tipo - spiega Cicchitto - verrà perseguito in ogni modo per cui èmolto meglio tacere". Secondo Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, la sentenza scardina "il sistema democratico".

"A questo punto - spiega Giovanardi - non si capisce davvero perchè in Italia i cittadini siano chiamati a votare se la volontà popolare pretendono di rappresentarla i giudici".

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