Proseguono gli interrogatori della Procura di Milano nei confronti dei dirigenti di Banca popolare italiana. Ieri mattina è stata la volta di Attilio Savarè, responsabile dellamministrazione e dellarea rapporti societari del gruppo lodigiano che ha tentato la scalata ad Antonveneta contrastando i piani di Abn Amro. Un incontro protrattosi per oltre quattro ore nelle quali il manager ha risposto alle domande poste dai pm Eugenio Fusco e Giulia Perrotti, titolari dellinchiesta. Lattenzione dei magistrati si è concentrata in particolare sullintricato nodo della cessione di alcune partecipazioni di minoranza e sul ruolo ricoperto dalla Earchimede di Emilio Gnutti. Variabili importanti per stabilire la solidità patrimoniale di Bpi e quindi la correttezza dellOpa su Antonveneta: attualmente il 40% della banca padovana controllato dal fronte lodigiano è sotto sequestro. Savarè compare nelle intercettazioni delle conversazioni del 5 e 6 luglio scorso agli atti delle indagini che coinvolgono oltre a Gnutti anche lex ad Gianpiero Fiorani (temporaneamente sospeso dai propri incarichi), Luigi Belloni, Gnutti e Gennaro DAmico. Questultimo, ex funzionario di Bankitalia e attuale dirigente di Bpi, è stato risentito dai Pm per alcune puntualizzazioni rispetto a quanto dichiarato in precedenza.
DAmico era già stato ascoltato giovedì.
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