nostro inviato a Cherasco (Cn)
«Come me la sono vista? Brutta, direi. Soprattutto alla fine, quando sono scesi dalle auto e mi hanno usato come scudo. Per fortuna che ho trovato dei carabinieri dalla buona mira...».
Paolo Garesio, direttore dellagenzia della Banca di credito cooperativo di Cherasco, è un giovanotto smilzo e dallaria inoffensiva.
Ma da qualche parte nasconde una fibra robusta, se - alla fine di un pomeriggio da cani - riesce a sorridere come dopo una scampagnata tra amici.
Quando ha capito che stava accadendo qualcosa?
«Beh, non è stato difficile. Il mio ufficio è un po discosto dalle casse, ho sentito un gran marasma, poi una serie di colpi darma da fuoco. Tre, direi. Dopodiché mi sono piombati in ufficio. Sei tu il direttore?, mi hanno chiesto. E mi hanno sollevato di peso».
Che aria avevano?
«Molto, molto agitata. Uno era ferito da uno dei colpi che avevo sentito. Mi hanno chiesto da che parte uscire, gli ho indicato luscita di sicurezza».
Magari lei sperava che se ne andassero da soli
«E invece mi hanno detto: tu vieni con noi. Mi hanno caricato di peso su una delle auto, la seconda, la Croma. Mi hanno sbattuto sul sedile posteriore e via a tutta velocità, con i carabinieri che ci inseguivano. Dopo un po ho sentito che iniziavano a sparare, loro, i carabinieri, tutti quanti. Loro gridavano ai carabinieri: Abbiamo lostaggio, abbiamo lostaggio, ma i carabinieri mica li potevano sentire. Allora si sono messi a dirmi: Fatti vedere, tirati su. Ma io ho preferito restare accucciato».
Come darle torto.
«Però il peggio è venuto dopo, quando i carabinieri hanno centrato le gomme delle loro auto e si sono dovuti fermare. A quel punto ho avuto la netta sensazione che non avessero più niente da perdere, che potesse accadere qualunque cosa.
Che accento avevano?
«Di giù. Molto di giù».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.