«Senza high tech non c’è futuro per Genova»

«Senza high tech non c’è futuro per Genova»

«Puntare sulla tecnologia è l’unica strada percorribile per Genova altrimenti la città sarà completamente tagliata fuori da ogni possibile sviluppo». Le parole di Carlo Castellano, presidente di Dixet, sono al tempo stesso un grido d’allarme e un manifesto programmatico per il futuro della città. In occasione del decennale di Dixet, Distretto Elettronica e Tecnologie Avanzate, associazione nata per valorizzare il patrimonio delle imprese ad alta tecnologia che già oggi operano nell'area metropolitana di Genova, la parola d’ordine è guardare al futuro, nonostante la crisi e le difficoltà economiche che attanagliano il mondo dell’impresa. «Ci aspettano due anni difficilissimi -conferma Castellano- Ma dobbiamo avere il coraggio di guardare avanti e pensare al futuro in maniera concreta e non limitandoci ad una prospettiva limitata nel tempo. E’ dura, ma sono ottimista. Ce la possiamo fare e secondo me ce la facciamo».
Come guardare al futuro? Partendo dai grandi cambiamenti degli ultimi 10 anni, Dixet ha avviato un progetto chiamato «High Tech Genova 2021», con l'obiettivo di scoprire le potenzialità del territorio genovese, in particolare dell'alta tecnologia, nei prossimi dieci anni. Dagli studi realizzati da un comitato scientifico composto da ricercatori ed economisti e dal conseguente rapporto sulle prospettive di sviluppo del settore, è emerso che l'area genovese può contare su prospettive di forte sviluppo nell'industria ad alta tecnologia. Nell'arco dei prossimi dieci anni si potrebbe creare un netto e significativo aumento del numero delle aziende presenti sul territorio passando dalle attuali 150 a ben 190, con un livello occupazionale in crescita da 14500 a 21400 addetti ed un aumento previsto nel fatturato che passerebbe dagli attuali 4,35 miliardi di euro a 6,5. Per conquistare questi risultati la ricetta studiata da Dixet prevede però uno sforzo di tutte le parti in causa, cui è richiesta una totale unità d’intenti. «Ci vuole il coraggio di sfidare la crisi e progettare il futuro ma bisogna fare in fretta -Spiega Castellano- L’alta tecnologia ha un ruolo strategico fondamentale ma è assolutamente necessaria l'unità di tutti, dalle istituzioni, all'università, alle imprese fino al mondo della ricerca. Tutta la città deve spingere nella stessa direzione e dare vita a un percorso virtuoso».
In questa strategia e all’interno di una previsione di crescita, diventa di importanza fondamentale e strategica la realizzazione del parco scientifico e tecnologico degli Erzelli, che con i 12 mila addetti previsti a regime, può rappresentare un volano per lo sviluppo dell'high tech e delle altre attività produttive dell'area genovese. «Il progetto sta andando avanti -conferma Castellano- E’ necessario che ci si punti con grandissima forza, deve continuare in maniera decisa». L’obiettivo dichiarato è quello di far diventare gli Erzelli la più qualificata struttura a livello nazionale nel campo dell’elettronica industriale ed uno dei maggiori punti di riferimento del settore a livello europeo.

Sulla collina, a lavori ultimati, è prevista la presenza di numerose piccole e grandi aziende high tech, della facoltà di ingegneria dell’Università di Genova e dei laboratori del Cnr, con il traguardo di trasformare Genova in una vera e propria città della tecnologia.

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