(...) «Non stiamo temporeggiando - replica Carlo Senesi, lassessore della giunta Vincenzi con delega al ciclo dei rifiuti-. La strategia mia e del sindaco è chiara: nei prossimi 2-3 anni vogliamo sviluppare la raccolta differenziata, andando a prendere i rifiuti (umido compreso) il più vicino possibile alle case. A quel punto, sapendo la parte che rimane da smaltire, studieremo limpianto più adatto».
Nella sua interrogazione al sindaco, Gagliardi ricorda che un progetto per un inceneritore a Scarpino già esiste, ed è costato allAmiu 105mila euro. «Soldi presi con la Tia, la tassa sui rifiuti, e quindi pagati da tutti - insiste il consigliere di Forza Italia-. Mettere limmondizia in discarica, come avviene ora, è la soluzione peggiore, una scelta da quarto mondo. Capisco che è difficile fare certe scelte, ma il sindaco dica se quel progetto ha ancora valore».
Senesi non si nasconde: «Limpianto progettato dallAmiu insieme alla precedente giunta non è più attuale». Cè stato insomma un cambio di strategia fra Pericu e la Vincenzi: «Non pensiamo più a un grande impianto che brucia grossi volumi di rifiuti - continua lassessore- Si è scelta una strategia diversa: aumentare la percentuale di raccolta differenziata (oggi al 15-20 per cento) per rientrare nei parametri previsti dalla legge, trovare il modo migliore di trattare umido, carta, plastica e solo allora pensare a un impianto per il resto delle immondizie».
«Ma intanto il tempo passa e rischiamo di ritrovarci come in Campania - riprende lazzurro Gagliardi-. La raccolta differenziata, anche se funzionasse, non risolverebbe il problema. Il termovalorizzatore è il male minore, ci sono impianti come quello di Marsiglia dallimpatto ambientale quasi nullo. E se i cittadini protestano, gli si chieda quali soluzioni offrono in alternativa, se non tenere la rumenta in casa». «Sono un ingegnere chimico e non mi spaventa certo lidea di un termovalorizzatore - ribatte Senesi-. Affrontare la questione in futuro ci consentirà di avere tecnologie più moderne».
Alla base, però, ci sarà sempre lidea che i rifiuti vanno bruciati. «Processo che libera nellaria sostanze nocive» protestano i comitati contro linceneritore a Scarpino. «Non sono scelte facili, lo ripeto, ma con i termovalorizzatori oltre a smaltire i rifiuti (e tenere più pulita la città) si produce energia, di cui lItalia ha un gran bisogno» dice Gagliardi.
«Senza inceneritore finiremo come Napoli»
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