La torta di riso? Meglio la torta pasqualina. È più ligure, innanzitutto, e più economica. Certo non avrebbe richiesto un investimento da 80mila euro come quello fatto dalla Regione Liguria per pagare alcuni cabarettisti che in quattro spettacoli nelle quattro province hanno attirato una cinquantina di spettatori. Lobiettivo era quello di «dare lezioni» di cortesia agli operatori turistici liguri, messi tra laltro alla berlina dagli sketch degli stessi cabarettisti poi pagati per «rifare il look» al turismo.
Cè chi ha preso carta e penna e fatto banali conti per dimostrare come liniziativa, anche alla luce dellinsuccesso nei teatri, si sia rivelato in realtà soprattutto uno spreco di denaro. Davide Ghiglione, consigliere comunale di Forza Italia a Imperia, attacca chi ha «promosso un tour comico per dire agli operatori turistici che sono dei cafoni». E fa notare come «con 80mila euro si potevano ospitare, per tre giorni a mezza pensione, nelle quattro province liguri ben 200 persone selezionandole tra gli operatori, i tour operator e i giornalisti di settore del Nord Italia e europei». Una possibilità che, fa notare il consigliere azzurro «sarebbe stata certo più incisiva e avrebbe permesso di dare vita a una seria e diretta promozione turistica della Liguria e delle sue peculiarità, comprese quelle caratteriali dei suoi abitanti».
Ed ecco che Ghiglione mette a segno anche la stoccata gastro-culinaria: «Si sarebbe data lopportunità di toccare con mano lospitalità, di assaporare la buona cucina ligure (meglio con la torta verde o pasqualina che con la straniera torta di riso), le bellezze architettoniche, del paesaggio, nonché del clima mite di cui gode la nostra regione. Liniziativa dellamministrazione regionale assume pertanto una valenza scandalosa per lo spreco di risorse perpetrato».
Proprio sullo spreco di risorse pubbliche si erano scatenati martedì in consiglio regionale gli esponenti del centrodestra, da Matteo Marcenaro e Nicola Abbundo dellUdc a Gianni Plinio di An, che ha anche inviato un esposto alla Corte dei Conti affinché indaghi sul corretto utilizzo di tanto denaro pubblico per un fine così poco «redditizio» dal punto di vista turistico.
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