Lultimo incidente risale a venerdì scorso, quando un operaio di 48 anni è morto precipitando da unimpalcatura vicino Frosinone. Poche righe nelle pagine di cronaca per lennesima tragedia sul lavoro, la numero 22 dallinizio del 2005 soltanto nel Lazio. Una vera ecatombe, per scongiurare la quale Regione e Comune hanno organizzato una campagna straordinaria di vigilanza per la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili di Roma e provincia dal primo al 15 marzo. Risultato: 23 cantieri sequestrati (pari al 5 per cento di quelli ispezionati), 1.142 persone denunciate allautorità giudiziaria, 11 extracomunitari espulsi. Nelle due settimane di lavoro sono stati impegnati 102 operatori che hanno costituito 51 squadre di ispezione, effettuati 643 sopralluoghi e visitati 569 cantieri, nei quali erano complessivamente presenti circa 3.600 lavoratori. Tutto in regola soltanto in 189 cantieri.
Loffensiva contro le morti bianche fa parte di una strategia più ampia per la sicurezza sul lavoro messa in campo dallamministrazione regionale. «Questa è la strada giusta - ha commentato lassessore regionale alla Sanità, Augusto Battaglia -. Vogliamo che le norme sulla sicurezza siano garantite non solo nei cantieri delle grandi opere ma anche in quelli più piccoli. Saremo rigorosi e non tollereremo violazioni alla normativa vigente». Tolleranza zero, dunque. Anche se a scorrere lelenco degli incidenti che si sono susseguiti nellultimo anno viene da chiedersi se si faccia abbastanza per arginare questo massacro. Dai dati emerge che le sanzioni più ricorrenti sono state inflitte per violazioni che riguardano il pericolo di caduta dallalto, di insabbiamento e per la mancata protezione di macchinari in movimento. Il 25 per cento dei verbali sono stati contestati a committenti e coordinatori, cioè ai responsabili della sicurezza. E nelle prossime settimane, ha annunciato lassessore, liniziativa verrà estesa anche alle altre province della Regione e agli altri settori, a partire dallagricoltura. È toccato allassessore capitolino al lavoro e alle periferie Paolo Carrazza evidenziare quanto pesino i subappalti sulla quantità di incidenti che si verificano nei cantieri. «Occorre agire sulla formazione dei capitolati - sostiene - sugli appalti e sulle gare al massimo ribasso. Dobbiamo fare in modo che questi controlli non siano più straordinari ma rientrino nellordinaria attività».
Chissà se con controlli più accurati qualche vita si sarebbe potuta salvare. Chissà quanti infortuni, molti dei quali vengono fatti passare sotto silenzio perché ad essere colpiti sono spesso operai «irregolari», si sarebbero potuti evitare. Qualche dato tra i tanti? A dicembre del 2005 è un egiziano a morire precipitando da unimpalcatura mentre sta ristrutturando un edificio a Centocelle. A novembre stessa sorte per un altro lavoratore, ad Anzio, e per un romeno di 27 anni che cade da un terrazzo. Ad ottobre è sempre una caduta dallalto in un cantiere della capitale ad essere fatale ad un altro lavoratore. È romeno e ha 46 anni loperaio romeno che perde la vita a Fiano Romano a settembre folgorato da una scarica elettrica.
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