Novara - Dopo il sopralluogo di ieri in quello che era ritenuto il covo dei sequestratori, ma che non è invece stato riconosciuto da Barbara Vergani, proseguono le indagini sul rapimento della giovane novarese indirizzate a individuare i responsabili e il luogo in cui la ragazza è stata segregata. L'iniziativa degli inquirenti è stata presa dopo che la ragazza non ha riconosciuto ieri pomeriggio come probabile prigione l'alloggio della frazione Tortirogno di Miasino dove abita Virgilio Giromini, l'unico fermato per ora. Soprattutto sul covo dei seuqestratori si sarebbe incentrato il lungo interrogatorio (quasi sei ore) della giovane che fino a questo momento era solo stata sentita brevemente dopo il rilascio. "Era la prima volta - ha spiegato il capo della squadra mobile di Novara Alfonso Iadevaia - che veniva sentita nei dettagli. L'indagine - ha aggiunto - si costruisce un po' alla volta, tassello dopo tassello e ci sono diverse attività in corso". A quanto sembra la ragazza durante il colloquio con gli inquirenti, durato fino a notte, è tornata a descrivere il luogo in cui è stata tenuta prigioniera per alcune ore.
Oggi intanto verrà chiesta
la convalida del fermo di Virgilio Giromini, l'uomo accusato di essere coinvolto nell'organizzazione del rapimento e che ha sempre respinto ogni accusa. Il giudice dovrebbe prendere una decisione probabilmente venerdì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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