Serata inaugurale A Londra 2012

Incredibile, ci sono malelingue persino sulla presenza dei Duran Duran al concerto inaugurale delle Olimpiadi di Londra a Hyde Park il 27 luglio. Trattasi, come chiunque può comprendere, di evento marginale in quella mostruosa passerella che sono le Olimpiadi. Le telecamere saranno puntate sugli atleti, sulle gare, sulle formazioni che gli allenatori decideranno di schierare in campo e quindi il rock ovviamente viene dopo. Perciò gli organizzatori hanno ragionevolmente scelto di “convocare” un gruppo per ciascuno dei quattro paesi che formano il Regno Unito. I Duran Duran sono inglesi. I grandi Snow Patrol rappresenteranno l’Irlanda. Gli Stereophonics il Galles. E il Paolo Nutini, che ha papà italiano, salirà sul palco con la maglia scozzese. Un bel concerto, tutto sommato. Quattro nomi che hanno un peso nella storia (o nella cronaca) della musica leggera. E quattro nomi che non ruberanno troppa attenzione al resto della gara e delle manifestazioni. Qualche mese fa i giornali inglesi avevano annunciato, strillando, che ci sarebbero stati i Rolling Stones e Paul McCartney. Qualcuno addirittura McCartney con Ringo Starr. Mancavano i Led Zeppelin e gli Who e poi il quadro sarebbe stato completo. Mettetevi nei panni degli organizzatori di Londra 2012, edizione olimpionica condizionata da esigenze di risparmio: quanto sarebbe costata l’operazione Stones? E Macca? Un botto. Quelli sono nomi che si muovono soltanto quando l’assegno ha almeno sei zeri. Altrimenti tante grazie. Quindi sarebbe stato, tutto sommato, una spesa inutile. Perciò bene hanno fatto a puntare su artisti che dal vivo hanno comunque una bella dignità interpretativa ma non sono esageratamente dispendiosi. Bene. E allora? Allora alcuni giornalisti inglesi hanno scritto che i Duran Duran sono stati scelti solo per ricordare la stagione della Thatcher (i Duran Duran, ma siete matti?). Pregiudizio puro.

Quindi a questo punto vale tutto. Anche che Paolo Nutini sia stato invitato per esaltare i negozi di fish and chips, luogo tipico della cucina anglosassone ultimamente però in ribasso per eccesso calorico. Suo padre difatti ne gestisce uno.