Marino Smiderle
da Padova
Per Luca Casarini, ispiratore dei no-global italici, i quattro fogli di via emessi dalla magistratura sono equiparabili alla carta straccia. Non poteva entrare a Padova e lui ha risposto guidando lassalto al Municipio di Padova, alla testa di altri sessanta sodali, in un tranquillo venerdì di paura.
Succede che in sala Anziani di palazzo Moroni alle 21.30 è in programma un incontro che ha come tema la strage di Bologna e la nuova lettura giudiziaria derivante dalle ultime rivelazioni saltate fuori dallarchivio Mitrokhin. Lorganizzazione è firmata dal comitato «Lora della verità», con la collaborazione di Forza Nuova. Tra i relatori è annunciato anche Luigi Ciavardini, che ha già scontato sedici anni di reclusione per banda armata e che rischia di prenderne molti altri proprio per la sua partecipazione alla strage di Bologna. Il timbro dellestrema destra su questa serata di approfondimento convince Casarini a mobilitare i suoi: quellincontro non sha da fare.
Si mette daccordo con Max Gallob, leader dei no-global padovani, e insieme organizzano lincursione. Prima dellora annunciata per il convegno, si fiondano in municipio: saranno una sessantina, tutti con i volti coperti dal passamontagna. Ai relatori e a coloro che avrebbero voluto ascoltare non resta che alzare i tacchi e optare per un altra sede improvvisata, il bar Pedrocchi. Per tre ritardatari, provenienti da Monselice e ignari del cambiamento di programma, lincontro con questi «pacifici» no-global finisce a botte. E, in sessanta contro tre, si può immaginare qual è stato il risultato.
«Il questore ci ha invitato a trovare una sede alternativa due ore prima dellinizio» ha rivelato lonorevole Maurizio Saia, che è anche capogruppo consiliare a Padova di Alleanza nazionale. «Noi abbiamo chiesto, invano, lo sgombero del piazzale del municipio, occupato illegittimamente».
Il presidio «democratico» di Casarini e compagni è durato quattro ore. Poi, una volta compiuta la missione, se ne sono andati vittoriosi e indisturbati.
Un mese fa nella stessa sala cera stato un convegno con un illustre relatore, Toni Negri, che ha potuto tenere il suo intervento senza alcun problema e, anzi, tra applausi ed elogi.
A Casarini, intanto, arriverà il quinto foglio di via. Verrà ribadito il fatto che non può mettere piede a Padova. Altra carta sprecata, a giudicare da come questi pronunciamenti vengono fatti rispettare.