Sergej Krilov Il gran violino di un russo «milanese»

Per la legge del contrappasso, ora è il beniamino delle orchestre, direttori e solisti che più contano nella Madre Russia. E quindi nel mondo musicale. Qualche nome: Valery Gergiev, Yuri Temirkanov, Mikhail Pletnev, Yuri Bashmet, insomma il fior fiore del reparto musicale dell’Est. Così, il violinista Sergej Krilov, tuttora ironico su approcci, passati e perfino accenti linguistici della Mosca che abbandonò a diciannove anni, continua a vivere e operare in Italia, ma in questi ultimi tempi sta cedendo alla sirena di casa propria. Krilov deve gran parte della sua carriera all’Italia dove, nel 1989, si guadagnava la vittoria in un concorso importante: il lancio latino, e presto europeo, del prodigio venuto dall’Est. Ora Krilov è un interprete di statura internazionale, ma regolarmente torna nella Milano che, concorso a parte, è stata la sua vera e propria piattaforma di lancio. E in particolare la Società dei concerti, l’istituzione che intuì il talento sostenendolo con tutte le sue forze. Krilov stasera al Conservatorio (ore 21) offre un programma solistico da far tremare i polsi, 24 Capricci di Paganini e Seconda Partita di Bach. Pagine di difficoltà iperbolica, fra canti e controcanti, vortici di note, scale e scalette. Iperboli tuttavia congeniali a Krilov la cui facilità manuale, quella che affascinò le commissioni di concorso pronte a consegnarli medaglie d’oro, ora ha acquisito una diversa anima e colore. Il trentottenne Krilov è un entusiasta e quasi vorace della vita, è gioviale, sempre indaffarato, alle prese con i suoi mille progetti. Impetuoso nella vita, e impetuoso quando imbraccia il suo violino. Lasciava la città natale, Mosca, poco più che adolescente senza più rimettervi piede. E tuttora, quando ne parla, il volto si oscura. Al suo apparire, colpiva quel suo violinismo atletico, d’effetto. Cosa nota a lui stesso che a lungo indugiò in pezzi ginnici di facile presa.

Poi, la musicalità istintiva e intelligente ha preso il sopravvento. Ed è nato l’artista completo che s’è guadagnato l’ammirazione, sfociata in collaborazione, di musicisti come Rostropovich, Maxim Vengerov, Lilya Zilberstein. Tutti figlia della Madre Russia.

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