Una serie tv che è nata come un’audace thriller psicologico e che, in un attimo, è diventato un piacevolissimo peccato di gola. E, in quanto a guilty pleasure, Netflix non sbaglia mai un colpo. Lo sanno bene molto bene i fan di You che da 4 anni seguono con dedizione le avventure – al limite dell’assurdo – di Joe Goldberg, il bibliotecario di New York che di notte diventa uno stalker arguto e pericoloso. La serie è arrivata quasi in sordina su Netflix. Dapprima era una co-produzione con il canale via cavo della Lifetime, poi dalla seconda stagione è diventato un’esclusiva di Netflix. Era proprio la prima stagione quella più originale. Quello che è successo dopo è stato un susseguirsi di colpi di scena a caso. Eppure, You piace proprio per questo. Piace per la sua storia fuori di testa e piace per il suo protagonista, capace di essere un uomo scaltro, intelligente, sexy e pericoloso.
La stagione 4 è arrivata in streaming dal 9 febbraio in piena febbre sanremese ma è già ai primi posti delle serie più viste su Netflix. È divisa in due parti – i restanti 5 episodi arriveranno a marzo -, ma fin dalle prime battute, pare che You abbia trovato la retta via, riuscendo a reiventarsi e a cambiare il suo canovaccio. Ora, il bel Joe da stalker si trova invischiato in un gioco al massacro più grande di lui, in cui da tessitore di inganni diventa vittima inconsapevole. Un punto di svolta che permettere allo show di sopravvivere, ma tutto questo può bastare per limare i danni delle stagioni precedenti?
Lo stalker che diventa un professore di letteratura
Avevamo lasciato Joe in fuga da un sobborgo di Los Angeles dopo la morte di Love. È arrivato a Parigi convinto di poter ritrovare la sua Marienne, in fuga anche lei dopo la scoperta della vera identità di Joe. L’ex bibliotecario, però, è costretto a mollare la presa così cambia identità e si trasferisce a Londra. Ora si fa chiamare Jonathan Moore e insegna letteratura all’università. Scosso da tutti gli eventi che lo hanno costretto a uccidere e a fuggire più volte dal suo passato, Joe crede che sia arrivato il momento di cambiare vita. Vietato innamorarsi e di “immergersi” nella vita di perfetti sconosciuti. Peccato che, causa forza maggiore, si trova comunque invischiato in un torbido gioco di inganni, segreti e di sotterfugi. Un suo collega di università lo invita in un club esclusivo di Londra frequentato solo da autori ricci e strani, influencer e giovani imprenditori. Dopo una notte di bagordi, Joe ritrova il cadavere del suo collega nel salotto di casa. Fin da subito capisce di essere stato manipolato e, per salvare se stesso, decide di trovare il vero colpevole.
Una critica sagace alla borghesia moderna
Un cambio di rotta, abbiamo detto. E, nonostante la serie non riesce ancora a brillare come dovrebbe, la stagione 4 di You compie un passo in avanti rispetto alla precedente, che aveva ripetuto uno schema già abusato. Ora, oltre al cambio di location, oltre al cambio dei toni, c’è anche un cambio nel tipo di messaggio che la serie vuole (o vorrebbe veicolare). Prima c’era solo la voglia e l’intenzione di scendere nei lati più profondi della mente umana e far comprendere quanto può essere folle la forza dell’amore e fin dove ci si può spingere per inseguire quella follia. Ora, invece, resta quell’alone da psico-dramma ma si intravede una chiara e ben mirata critica alla borghesia di contemporanea. Joe, infatti, entrando in uno dei club più esclusivi di Londra, frequentato esclusivamente da giovani under trenta ricchi e viziati, scopre un mondo nuovo di cui non avrebbe mai immaginato di far parte. Ha sempre creduto di dover essere un solitario, di non poter essere capito, invece, di fronte a una schiera di personaggi fuori dagli schemi, per la prima volta è lui a sentirsi un outsider. Lì, intuisce che la realtà in cui vive è ben diversa da come l’aveva immaginata e, per la prima volta, prova pietà e orrore per quel tipo di persone che dalla vita hanno vito tutto tranne la vera felicità.
Più dark e più disturbante (con meno scene di nudo)
Una svolta sostanziale nei contenuti, ma anche nelle atmosfere. Fino allo scorso stagione era Joe al centro della vicenda ed era lui che tesseva i fili. In questo nuovo capitolo, suo malgrado, si trova costretto a indagare su un omcidio da lui non commesso per salvare la sua incolumità. Da stalker diventerà una sorta di "detective privato", deciso a scoprire chi ha ucciso il suo collega di università e perché il cadavere è stato trovato nel suo salotto. È una storia dai contorni ancora più oscuri, dove vince il più furbo. You cambia rotta, abbiamo già detto, è ora diventa più dark, più cruenta, più cattiva ma meno spregiudicata. Particolarità che piace, proprio perché il cambiamento ha influito sulla qualità stessa della storia che perde un po' quell’alone di surrealtà per aderire ai canoni di un buon muder-mystery.
Così siamo sedotti dal fascino del male
La perla di diamante resta sempre lui, Joe Goldberg. Lui è il male, è il nemico da combattere, è un uomo da cui ogni donna dovrebbe stare alla larga, ma i contorni del suo personaggio sono delineati così bene che è impossibile non restare sedotti da uno stalker come lui. Il pubblico è consapevole di trovarsi di fronte a un personaggio negativo, eppure, alla fine, si trova a dover tifare per la sua sopravvivenza. Il male ha sempre il suo fascino, questo è innegabile. E, se da una parte il buon risultato è avvenuto grazie a un ottimo studio sul protagonista, pennellato come un cattivo dal cuore "tenero", intelligente e acculturato, ha funzionato anche perché è stato trovato l’attore giusto per il ruolo di Joe. Penn Badgley, celebre per essere stato il lonely boy di Gossip Girl, ha trovato il mood giusto per interpretare il personaggio di You. Non è solo bello (impossibile restare impassibili di fronte al suo viso squadrato e allo sguardo da cerbiatto), ma è anche un attore di tutto rispetto che è riuscito a entrare con facilità nella mente di uno stalker problematico ma in cerca del vero amore.
La stagione 4 sarà l’ultima?
Sul web già si scommette che il fenomeno di You sia ben lontano dal suo capitolo finale. Per ora, i primi 5 episodi, regalano un assaggio di una stagione promettente ma il giudizio è rimandato a marzo. La serie è ispirata ai romanzi Carline Kepnes.
In Italia solo il primo è stato pubblicato da Mondadori. Il secondo, dal titolo Hidden Bodies, è ancora inedito. A fronte di un buon successo, l’autrice ha pubblicato anche un terzo libro, You love me, che è disponibile solo in lingua inglese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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