Serialità

Tornano i cacciatori di nazisti: la storia nella serie tv Hunters su Prime Video

Si conclude la serie di Amazon Prime Video che ha raccontato della caccia ai nazisti da parte di un gruppo di ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio

Tornano i cacciatori di nazisti: la storia nella serie tv Hunters su Prime Video
Tabella dei contenuti

La prima stagione della serie tv è arrivata in streaming nel febbraio del 2020, quasi tre anni fa. Mesi dopo e a fronte di un buon successo da parte del pubblico, Hunters ha ricevuto il rinnovo per una seconda che è arrivata in streaming dal 13 gennaio. La realizzazione dei nuovi episodi ha avuto tante difficoltà, ma finalmente, il prodotto finito è su Amazon Prime Video. Otto gli episodi per raccontare il capitolo finale – che arriva troppo presto – di una tra le serie tv più apprezzate degli ultimi anni, capace di essere sia un racconto storico ambientato durante gli ’70 che un action drama intenso, scostumato e violento. Con un cast di grandi stelle, tra cui spunta un giovane e talentuoso Logan Lerman e un iconico Al Pacino, la serie ha catturato l’attenzione del pubblico per la sua storia in bilico tra realtà e mera finzione.

Gli Hunters del titolo sono un gruppo di ebrei che sono sopravvissuti ai campi di concentramento che, trent’anni dopo, scoprono che sul suolo americano ci sono centinaia di ex ufficiali delle SS che si nascondono tra le persone comuni. Uniti da un senso di vendetta, cercano di mettere insieme i pezzi e cacciare – letteralmente – il nemico. La missione è piana di punti oscuri e la seconda stagione cerca di rispondere a tutti gli interrogativi. Di fatto, il nuovo ciclo narrativo è più maturo e introspettivo rispetto al precedente, e regala uno scorcio sulla vita di fine anni ’70 con tutti i suoi pro e i contro.

Adolf Hitler è vivo

La prima stagione si è conclusa con un proverbiale colpo di scena che ha rimescolato le carte. Non solo il tradimento da parte di Meyer (Al Pacino) che si è finto un ebreo solo per nascondere la sua vera identità, cioè un ex SS. Ma gli ultimi fotogrammi hanno raccontato di un Adolf Hitler invecchiato, vivo e vegeto che si è rifugiato in Sud America. Da questo punto si inerpicano le vicende di Hunters 2. Ora ci troviamo a Parigi nel 1979. Jonah (Logan Lerman) cerca di completare la sua battaglia contro i nazisti e, proprio nella capitale, viene a scoprire che Adolf Hitler è vivo e che non sarebbe morto nell’aprile del 1945 in un bunker con la sua amante. Parallelamente, la storia compie un viaggio indietro nel tempo, dove si raccolgono le confessioni di Meyer e i motivi per il quale si è finto un ebreo per agire indisturbato in territorio americano. La scoperta di Jonah costringe il giovane a lasciare Parigi e tornare in America. Riunire gli Hunters è impossibile e il ragazzo chiede l’aiuto di Millie Morris, agente dell’FBI, che ha annientato la sua vita privata pur di rincorrere i nazisti. Scovare Hitler non è facile e debellare il suo piano risulta un’impresa quasi impossibile.

Paure e deliri sul "Quarto" Reich

La seconda stagione di Hunters non delude le aspettative. Nei nuovi episodi, che sono già tutti disponili in streaming, la storia spinge il piede sull’acceleratore e sull’azione più pura e sconsiderata, delineando i contorni tipici di una cospirazione politica molto fantasiosa. Hunters cerca di raccontare un mondo popolato dalla paura di una guerra atomica e della rinascita di un regime totalitario. Infatti, nei piani dei fedelissimi di Hitler c’è quello di far sorgere il Quarto Reich. Storicamente è impossibile, ma nella finzione televisiva tutto è possibile. Proprio per questo, Adolf Hitler va fermato e anche al più presto.

Perché vedere la seconda stagione?

È una serie pungente, violenta e decisamente poco corretta eppure merita di essere vista senza se e senza ma. Hunters non solo si conferma un buon esercizio di scrittura che unisce storia e "mito", ma è anche una serie capace di raccontare – con estrema crudeltà – le paure, i deliri e gli incubi di una società post-bellica ma in pieno boom economico. Piace nella sua ricostruzione minuziosa degli usi e costumi dell’epoca, e convince per quell’audace racconto che spazia tra fatti realmente accaduti e pura finzione narrativa. Così piena di cose da dire che avrebbe meritato almeno un’altra stagione e non fermarsi appena alla seconda. Di sicuro Hunters verrà ricordato per la sua brevità e per una storia sfavillante che unisce il pubblico esigente e chi cerca un puro intrattenimento.

La storia vera che ha ispirato Hunters

Come ha riportato David Weil, il creatore della serie tv, le "avventure" dei cacciatori di nazisti hanno delle tracce anche nella storia comune, nata sulle polveri del secondo conflitto mondiale. L’autore ha spiegato che l’idea è venuta ascoltando i racconti di sua nonna, ebrea, negli anni '70 quando alcuni nazisti circolavano in America dopo l'Operazione Paperclip, che aveva voluto sottrarre gli scienziati del Terzo Reich alle lusinghe sovietiche. Ma non è tutto. Tra gli anni ‘50 e gli anni '90 si è svolta una (segreta) caccia all’uomo che ha portato alla luce tanti ufficiali fedeli a Hitler, rifugiati in Sud America, dove erano sbarcati nell’immediato dopo guerra.

Hunters-serietv2

Chi erano i soldati che hanno cacciato i nazisti

C’è un gruppo di cacciatori che, proprio nel secondo dopo guerra, ha messo in moto una serie di rastrellamenti degli ex SS. Tra Italia, Francia e Belgio, ci sono stati alcuni soldati di religione ebraica, che hanno combattuto al fianco degli inglesi nell'ottava brigata ebraica, che si sono uniti poi per formare una rete denominata Nokim (I vendicatori). Cominciarono a dare la caccia ai membri del regime hitleriano, a volte facendosi anche giustizia da sé.

Per trovarli hanno girato dall’Egitto al Canada, passando per la Spagna del dittatore Franco e l’Argentina di Peron.

Commenti