Roma

Serra: «La simulazione non sarà una fiction»

Alessia Marani

Il pericolo di uno o più attentati nella capitale è più che mai reale. Recenti informative degli 007 nostrani in collaborazione con le polizie internazionali indicano l’Italia e, soprattutto, Roma come uno degli obiettivi più appetibili dai militanti di Al Qaida. Dopo l’esercitazione del 23 settembre a Milano, lunedì sarà la Città Eterna il teatro per una tripla simulazione di attacco terroristico al cuore della civilità occidentale.
Lo scenario. Un manichino kamikaze salterà prima in aria nei pressi del Colosseo, su via dei Fori Imperiali (ore 9,30 circa); poi sarà la volta di una «bomba» in metrò, sulla tratta «Repubblica-Barberini» della linea A (9,40); quindi un bus «esploso» su Corso Rinascimento tra piazza Navona e Palazzo Madama (9,50). «Nemmeno gli stessi operatori sapranno con esattezza il luogo preciso degli avvenimenti - ha spiegato ieri il prefetto Achille Serra -. Solo dopo il primo Sos lanciato a una delle sale operative di polizia e carabinieri, i soccorritori cominceranno a muoversi adottando gli itinerari previsti nei piani d’emergenza».
Attori e comparse. Saranno almeno 500 i volontari della Protezione civile del Comune, della Provincia e della Regione, a fingersi feriti lievi o gravi, addirittura cadaveri (ma senza trucchi o «effetti speciali» come nel capoluogo lombardo) per permettere ai soccorritori di mettere alla prova la macchina dell’emergenza. «Non ci saranno squadre aggiunte - afferma ancora Serra che ieri ha anticipato i particolari dell’esercitazione a Palazzo Valentini assieme al questore Marcello Fulvi, ai comandanti dei carabinieri, Riccardo Amato, della Finanza, Giuseppe Zafarana, al pm antiterrorismo Pietro Saviotti, al sindaco Veltroni, al presidente della Provincia Gasbarra e all’assessore regionale Regino Brachetti -. Tutto dovrà svolgersi nella situazione più vicina alla realtà di tutti i giorni. L’intento, infatti, è proprio capire che cosa non va. Quali sono i ritardi, in che cosa bisognerà migliorare».
Disagi e informazioni. Per almeno due ore sarà chiuso il tratto della metropolitana interessato dalla simulazione. Non ci sarà alcun preavviso alle finte esplosioni neppure al Colosseo e a Campo de’ Fiori. Quindi chi si troverà sul luogo degli «attentati» vivrà a tutti gli effetti i primi concitati momenti successivi all’allarme. E verrà invitato a lasciare il posto seguendo i percorsi d’evacuazione stabiliti da pompieri e vigili urbani. Avvisi ai turisti saranno inoltrati tramite le strutture alberghiere della capitale. «La cittadinanza - ha aggiunto Serra - sarà messa al corrente per tempo tramite i media, un’apposita cartellonistica in prossimità dei luoghi prescelti, attraverso gli avvisi degli altoparlanti nell’underground. Tutti i partecipanti, poi, soccorritori e volontari, indosseranno un fratino con sopra scritto “esercitazione”». Inoltre, qualsiasi informazione potrà essere chiesta al numero verde 800854854.
Ma non è un film. Tiene a precisarlo il prefetto (che il 23 era presente a Milano), «nessuna fiction o reality show», sottolineano Veltroni e Gasbarra. «La priorità va ai soccorsi - ha detto Serra -, poi all’ordine pubblico, quindi alla raccolta delle prove e, infine, alla caccia all’uomo».
Il vademecum. Sarà distribuito a tutti i romani dal Comune entro la metà d’ottobre.

Conterrà le regole del primo soccorso, le indicazioni su che cosa fare anche in caso di attentato non convenzionale, chimico o batteriologico.

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