Marcello Viaggio
«Occorre un bagno di umiltà» afferma il coordinatore romano di Forza Italia, Giampaolo Sodano. Nessuno nasconde la testa sotto la sabbia. Allindomani della cocente sconfitta alle Comunali, i vertici romani di Fi corrono ai ripari. È solo un pallido ricordo il brillante risultato raggiunto in città alle Politiche di aprile, con il 19 per cento. Le Comunali, con il 10 per cento, riconducono gli azzurri alla dura realtà. Senza il traino di Berlusconi, il partito raccoglie la metà fra lelettorato. Per l8 giugno, allhotel Summit, il coordinamento romano di Forza Italia ha organizzato unassemblea, aperta anche alla partecipazione dei cittadini. Lincontro affronterà la situazione che si è determinata dopo il voto politico e amministrativo a Roma. «Tutti i dirigenti di Forza Italia - dice Sodano - dal livello municipale a quello regionale, devono mostrarsi capaci di compiere una verifica del proprio operato, di individuare forme, luoghi e strumenti che garantiscano la più ampia partecipazione per produrre il necessario cambiamento ed elaborare un nuovo progetto politico per la città e per la capitale». Tutti daccordo gli azzurri: cè necessità di voltare pagina. «Potenzialmente il nostro elettorato è pari a quello della sinistra, ma non ha punti di riferimento» concorda con Sodano anche Fabio De Lillo, primo degli eletti di Forza Italia al Comune di Roma, con 7.526 voti. Uno dei pochi che non ha nulla da rimproverarsi. Nel 2001 aveva raccolto 4.961 preferenze. Adesso ha moltiplicato i consensi. Il che induce ad una domanda: che cosa ha fatto De Lillo che invece il partito non ha fatto? «Io semplicemente sono stato in mezzo alla gente - spiega -. Mi sono impegnato a seguire una per una le persone. La gente di Forza Italia ha voglia di riscossa. Di chi è la colpa se abbiamo perso? Non dei singoli, ma di un modo di fare sbagliato. Non è più possibile che da noi vengano indicate le persone dallalto. Devono essere i cittadini a scegliersi i propri rappresentanti». Un discorso che si affronta da anni. E non solo dentro Forza Italia per la verità. Non sempre le indicazioni degli elettori vengono premiate con incarichi di partito adeguati. De Lillo punta il dito anche sui cinque anni di esperienza in Campidoglio: «Il gruppo consiliare di Fi è stato spesso abbandonato a se stesso dal governo nazionale. Chi ci aveva votato aveva grandi aspettative, dato che Forza Italia contava parecchi ministri e sottosegretari. Purtroppo noi consiglieri non riuscivamo a parlare con nessuno a livello governativo. Non abbiamo mai potuto presentare ai nostri elettori quanto di buono faceva Fi a livello nazionale, i ministri andavano direttamente dal sindaco a presentare le grandi opere, i finanziamenti, i progetti. Preferivano rapportarsi con le istituzioni». Va da sé che Veltroni, da politico navigato, non ha mai perso loccasione per presentare ai romani le grandi opere come se fossero opera sua. Dalla Metro C alla Metro B1 al Palazzotto dello Sport di Tor Vergata. Ma questo è un altro discorso». Nel nuovo gruppo consiliare figurano anche Davide Bordoni, Pasquale De Luca, Michele Baldi, Marco Pomarici e Antonello Aurigemma.
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