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Sessant’anni di donne simbolo e l’icona è Monica Bellucci

Sessant’anni di donne simbolo e l’icona è Monica Bellucci

Eleonora Barbieri

da Milano

Anche una candelina diventa sensuale, se a spegnerla è Monica Bellucci. Tanto che persino Elle, la bibbia della Francia più glamour e modaiola, non ha potuto resistere al fascino dell’attrice italiana, e le ha dedicato la copertina per i sessant’anni della rivista.
In alternativa, le lettrici (e anche i lettori) più campanilisti possono scegliere Sophie Marceau o l’altro simbolo della bellezza d’Oltralpe, Laetitia Casta. Un trio che incarna perfettamente lo stile Elle: bellezza e intelligenza, senza dimenticare un tocco irriverente. Icone di un settimanale che ha fatto dell’ironia e della leggerezza un credo, pur non esitando a schierarsi in battaglie sociali e femministe.
Per festeggiare il sessantesimo compleanno, la rivista fondata da Hélène Lazareff ha puntato tutto sul suo soggetto privilegiato, ovvero le donne, specialmente belle e di successo: il risultato è in sessanta nomi, immagini femminili rappresentative di un anno e di un’epoca. Non poteva mancare Brigitte Bardot che, alla fine degli anni Cinquanta, conquista il mondo intero con «E Dio creò la donna»; o le francesi Catherine Deneuve e Jeanne Moreau. Attrici, ma anche modelle: l’australiana Elle MacPherson e la chiacchierata (e ormai riabilitata) Kate Moss. E una cantante che ha anticipato ogni moda, outsider per definizione: Madonna.
Elle nasce il 21 novembre 1945, pensato per la donna francese colta e benestante: «Non troppo elitario, non troppo sofisticato», come ha precisato a Le Monde l’attuale direttrice, Valérie Toranian, ma con un occhio sempre attento all’eleganza, nell’abbigliamento e nella vita. E così, fra i sessanta simboli della femminilità, compare anche la «classe», interpretata di volta in volta da Audrey Hepburn, Grace Kelly, la principessa Stephanie di Monaco o Nicole Kidman. Le buone maniere, d’altronde, sono il segreto della giusta misura, un segreto che madame Lazareff ha tramandato in una ricetta dagli ingredienti precisi: la sua rivista, diceva, doveva essere femminile al sommo grado e, quindi, possedere il dono «della serietà nella frivolezza, e dell’ironia nella serietà». E così non mancano i nomi di Françoise Sagan, l’autrice di Bonjour Tristesse, di Simone de Beauvoir e dell’eroina della rivoluzione arancione, l’ucraina Yuliya Tymoschenko. E, per festeggiare a dovere, qualche regalo.

Sessanta oggetti di culto, indispensabili nel guardaroba ideale: dalla pochette di Chanel al foulard Hermes, dalle giacche di Armani al trench Burberry, indimenticabile, come «il profumo del mito».

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