Sessant’anni di Finmeccanica raccontati con le immagini

Un’esposizione di 170 maxifoto, scelte tra le 5000 degli archivi dell’azienda

Sessant’anni di Finmeccanica  raccontati con le      immagini

I primi sessant’anni di Finmeccanica scanditi attraverso un’esposizione di gigantografie che raccontano la storia, dal 1948 ad oggi, del grande gruppo industriale italiano. Domani, alle 12, nella Sala delle Grida a Palazzo della Borsa Valori in via XX Settembre 44, s’inaugura la mostra intitolata “La storia che anticipa il futuro“. E’ dedicata alla prima realtà nazionale operante a livello globale nei settori aerospazio, difesa e sicurezza, con importanti produzioni e competenze anche nei comparti dell'energia e dei trasporti. Si tratta di centosettanta immagini che collegano simbolicamente presente e passato di Finmeccanica e che ne rimarcano la continuità nell'evoluzione tecnologica e nel "saper fare". «Nel loro complesso - spiegano dalla Fondazione Ansaldo-, la mostra fotografica realizzata in occasione del sessantesimo della società è stata pensata per un'utenza vasta e culturalmente diversificata. Si presenta come memoria visiva di Finmeccanica e della storia industriale del nostro Paese». Le immagini che sono state scelte per l’esposizione genovese passano dal vapore e dalle fucine dell'Ottocento al Novecento caratterizzato dalla comparsa dell'energia elettrica, dell'automobile e dell'aeroplano, sino alla tecnologia d’avanguardia del Terzo Millennio, con le missioni nello spazio e le nuove frontiere della ricerca. La mostra, però, vuole andare oltre alla semplice iniziativa didascalica, toccando anche aspetti urbanistici e sociali. «Le fotografie - chiariscono gli organizzatori - permettono di documentare, insieme alla storia aziendale, le forme del paesaggio industriale, le trasformazioni tecnologiche, l'organizzazione del lavoro e, ancora, i percorsi della cultura d'impresa ed i suoi intrecci con la comunicazione sociale».
Per selezionare le immagini dell’esposizione si è lavorato su un “parco“ di cinquemila fotografie d'epoca, quasi tutte rinvenute negli archivi delle aziende Finmeccanica e della Fondazione Ansaldo. Una scelta resa difficile da una sterminata gamma di prodotti, impianti, eventi, personaggi, luoghi, marchi e storie industriali, resa possibile, tuttavia, dal generoso apporto di conoscenze, informazioni e suggerimenti del personale delle aziende coinvolte. Alla realizzazione della mostra che aprirà domani hanno collaborato soprattutto tecnici esperti dei vari settori industriali, ma anche persone appartenenti alle più diverse posizioni gerarchiche e professionali. E alcuni di loro, addirittura, hanno messo a disposizione vecchie fotografie scattate sul luogo di lavoro e conservate tra i ricordi personali. Ritagli di vita professionale, istantanee che fissano un momento professionale, immagini facilmente riconoscibili, tra quelle esposte, per le qualità tecniche spesso non perfette. «Ma insieme alle altre - affermano gli organizzatori - sono, un patrimonio prezioso che testimonia la storia aziendale e quindi sono state inserite, a pieno titolo, nella mostra».
Modalità organizzative che ben rappresentano le idee-guida della Finmeccanica di oggi: l'internazionalità di un gruppo che rimane profondamente italiano perché, nato lo stesso anno della promulgazione della Carta costituzionale repubblicana, testimone e spesso interprete della storia d'Italia, e che, nello stesso tempo, dà valore alle persone che lavorano e hanno lavorato in Finmeccanica, considerate depositarie di esperienze e eccellenze originali. «Del resto non c'è innovazione tecnologica o conquista commerciale - segnala la presentazione della mostra - che non sia generata dalla professionalità, dalla tenacia e dalla passione degli uomini e delle donne Finmeccanica.

L’augurio - prosegue la nota - è che le fotografie di questi sessant'anni di storia sappiano trasmettere, oltre all'emozione dei ricordi, il senso profondo di questi valori, che sono, insieme, fondamento di Finmeccanica e linfa del suo avvenire.
L’eposizione resterà aperta fino al 25 giugno, dalle 10 alle 20. L’ingresso è libero e gratuito.

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