Cronache

Sesso per coca tra le ragazzine

Lo scambio sempre più frequente tra i minori per assicurarsi un fine settimana trasgressivo

Sesso per coca tra le ragazzine

L’argomento cocaina è ormai all’ordine del giorno. Dopo i recenti fatti che hanno visto l’attore Paolo Calissano al centro di una torbida storia di sesso e morte in cui assoluta protagonista figurava la polvere bianca, si fa un gran parlare della cosiddetta «droga dei vip». Ma è davvero tale? La sniffata è realmente una botta di trasgressione riservata ai soli viziosi di alto livello? «Credetemi, non è più la droga dei ricchi - puntualizza Angelo Sanna, da quasi sei anni a capo del commissariato di Sanremo - Semmai sta diventando una sorta di status symbol per chi ricco non è, ma che a ricco vuole atteggiarsi. E qui da noi il problema sta diventando molto serio. A sniffare non sono soltanto i figli di papà o gente che col denaro non ha problemi. Il fatto è che ormai la coca viene consumata anche da ragazzini e ragazzine di 14 o 15 anni. Che magari sono pronte a concedersi per la dose del sabato sera». Al commissariato sanremese, l’attuale degenerazione del fenomeno dell’assunzione di droga da parte di un sempre più nutrito gruppo di minorenni in cerca di emozioni forti, viene affrontato senza mezzi termini. «In più occasioni abbiamo segnalato alla Prefettura minorenni che assumono abitualmente cocaina - spiega il responsabile della polizia giudiziaria, Giovanni Santoro - Lo fanno soprattutto il venerdì e il sabato sera. Il prezzo di questo tipo di stupefacente è calato anche in ragione del mercato. E mezzo grammo di cocaina, con minor contenuto di principio attivo, si può trovare a circa sessanta euro. Per l’acquisto i ragazzi fanno riferimento ai locali, ai bar, a volte anche alle sale giochi. A questo livello lo spaccio, pur essendo sempre controllato da italiani, viene il più delle volte affidato a nordafricani. E quando alle ragazzine non bastano i soldi per comprare la dose, sempre più spesso viene chiesto loro di sottoporsi a pratiche sessuali». E se si pensa che ormai il prezzo per assicurarsi il weekend trasgressivo-tipo si aggira intorno ai cento euro, calcolando sessanta euro per la «neve», venti per la pizza e altrettante per la discoteca, non è difficile, moltiplicando per quaranta, ottenere, grossomodo, la cifra sufficiente ad assicurarsi un anno di fine settimana da «sballo».

E una paghetta settimanale che garantisca quattromila euro l’anno non è da tutti.

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