La copertina nera e oro, con il tondo centrale che ritrae una procace terrorista in passamontagna, recita: Ostaggi in Irak. Curioso. Ma è il sottotitolo a spiegare tutto: «LItalia nel centro del mirino». Mentre il regista Enzo Monteleone progetta il film che racconterà retroscena politici e risvolti umani del sequestro Sgrena, dalla Francia, attraverso il numero 1506 di «Segretissimo», arriva romanzata la vicenda di Simona Torretta e Simona Pari. Molto romanzata, sintende, come saddice alle gesta di Sas, la spia inventata dallo scrittore Gérard de Villiers. A scanso di equivoci e querele, il best-sellerista cambia i nomi delle due ragazze italiane, ribattezzandole Sofia Benini e Ornella Giro. E il nostro ambasciatore a Bagdad, che nella realtà si chiama Ludovico de Martino, diventa Lorenzo Modino. Insomma, de Villiers non pretende dessere preso sul serio, lui bada al solito mix di sesso, violenza&spionaggio, eppure leggendo pagina dopo pagina questa 160ª avventura di Sas si resta a tratti sbalorditi dalla verosimiglianza delle situazioni, dalla precisione dei riferimenti, dalla perfidia delle allusioni. A pagina 20, ad esempio, lambasciatore americano John Negroponte si scusa con lomologo italiano perché il volo apparentemente di routine di un elicottero Blackhawk ha fatto fallire il pagamento del riscatto, 8 milioni di dollari, provocando una carneficina. «È stata una sfortunata coincidenza... Mi dispiace», si scusa luomo di Bush. E de Villiers chiosa: «Lorenzo Modino non credeva a una parola di quanto gli aveva detto il suo omologo. Gli americani ascoltavano tutte le comunicazioni dellambasciata ed erano contrari a ogni forma di trattativa con i terroristi». Più avanti, ricevuto il video con le immagini delle due pacifiste e il minaccioso ultimatum, lambasciatore «immagina le sfilate, gli appelli, la pressione popolare: il fragile consenso in tema di ostaggi sarebbe andato in frantumi e le conseguenze per il governo sarebbero state disastrose». Non ne escono meglio, in verità, le due sequestrate, definite «delle marginali piuttosto fanatiche».
Chi legge ogni mese le spy-story di «Segretissimo» conosce bene Sas, ovvero Sua Altezza Serenissima, al secolo Malko Linge: laristocratico austriaco, capelli biondi e occhi dorati, che simbarca nelle missioni più rischiose per conto della Cia. Il suo favoloso castello necessita di restauri, e Langley paga bene. Poi cè il resto: donne e sesso a volontà, cognac, champagne e arredamenti iperfirmati con annesse marchette pubblicitarie. Letteratura di serie B, talvolta a un passo dalla pornografia, ma dentro una cornice geopolitica di riconosciuta accuratezza, con riflessi di sorprendente preveggenza. Del resto, Gérard de Villiers, classe 1929, ascendenze aristocratico-militari, è dal 65 che costruisce le sue trame spionistiche rivolte a un pubblico squisitamente maschile: partì con Sas a Istanbul e ogni volta, rimpolpando la cronaca con laria di chi è bene introdotto presso servizi segreti e uffici studi, azzecca il tema. A differenza di Tom Clancy, de Villiers non gode di soverchia considerazione critica (per anni la Mondadori sè potuta permettere di censurare i dettagli erotici più hard), ma entrambi hanno saputo prendere in contropiede la storia: se lamericano predisse l11 settembre in Debito donore, il francese anticipò lattentato al Papa e lo sbarco di Grenada.
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