Non credo sia un peccato avere opinioni eretiche sui candidati governatori regionali come su qualsiasi altra questione politica. E mi è difficile capire lo stupore suscitato nel centrodestra e persino nel centrosinistra dalle mie dichiarazioni sulle scelte del Pdl relative al Lazio. Tra l’altro ho motivato i miei giudizi e li ho argomentati; farne uno scandalo mi sembra assurdo. Anche la tua lettera mi lascia perplesso, e non perché tu sia in disaccordo con me, ma perché, nel giustificare la tua posizione, tiri in ballo il problema femminile, quasi che io fossi influenzato dal sesso dei candidati anziché dalla loro testa. Se vuoi saperla tutta, non mi ero neanche accorto che la Polverini fosse una donna. Non l’ho mica criticata per la pettinatura o per la foggia dei suoi abiti: non mi importa nulla delle gonne, dei pantaloni e dei tacchi. Né mi permetto di valutare una persona per quello che ha sotto la cintola, semmai per quello che dice.
Non sono maschilista né femminista.
Considero la Polverini per ciò che è: una sindacalista che ha perso iscritti; e una che perde iscritti temo possa perdere anche voti. Il fatto poi che penda a sinistra è dimostrato: Walter Veltroni la voleva con sé e il Pd la venera almeno quanto venera Fini.
Mi dovrei affidare a lei solo perché è una signora o perché, dicendo che mi va a genio, non rischio di passare - anche ai tuoi occhi - per misogino o roba del genere?Ho un dubbio: che la Polverini e Fini a forza di cambiare idee siano rimasti senza, e che, per compensare il vuoto, se ne facciano prestare alcune dalla sinistra.
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