«Il sesso secondo il Corano»: un libro erotico turba gli arabi

Fatelo strano, ma fatelo con il Corano. Parola di Wedad Lootah, autrice di un libro diventato la versione islamica di «Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere». La storia di questa Woody Allen araba inizia otto anni fa al tribunale di Dubai. Qui la signora Lootah, prima consulente donna per coppie avviate al matrimonio o alla rottura, si sciroppa quotidianamente i bizzarri resoconti di coppie alle prese con i misteri delle “mille e una notte”.
Le più frequenti - ricorda la 45enne profeta del sesso alla musulmana - sono quelle di mariti convinti che l’unico modo di amare sia, per così dire, quello posteriore. «La gran parte degli arabi prima del matrimonio conosce soltanto rapporti anali con altri uomini ed è convinta vadano bene anche alle donne». Avvolta nel nero niqba integrale che le lascia scoperti due occhi perennemente allibiti, la consulente matrimoniale sprofonda per otto lunghi anni in un universo di sesso matto o scompigliato. Ascolta le vicende della donna sposata con l’ufficiale che la tradisce con la truppa, convince un’altra a chiedere spiegazioni al coniuge che da anni la lascia sola a casa per scendere vestito da femminiello al bar per omosessuali, spiega ad una terza perchè il Corano non proibisca il sesso orale, invita schiere di altre a pretendere ed esigere l’orgasmo. Fino a quando decide che è più semplice riunire quei consigli in una grande opera omnia. Se immaginare un libro intitolato «Top Secret guida sessuale per coppie sposate» è facile, ben più difficile è pubblicarlo senza farsi sbattere in galera. «Persino la mia famiglia si chiedeva perchè m’appassionassi tanto a quelle vicende e io rispondevo che accadevano ogni giorno e dunque bisognava spiegarle». La parte più difficile è però scriverne rispettando il Corano. Lootah c’è abituata, perchè tutti i consigli dispensati quotidianamente al Tribunale sono obbligatoriamente in linea con il libro sacro. «Da giovane mi sono laureata in giurisprudenza islamica e so bene cosa il Corano permette o vieta - ricorda Lootah -. Ogni parte del libro contiene riferimenti e citazioni precise, quando spiego che il sesso orale è permesso è perchè so come motivarlo».
Per non correre rischi, comunque, la consulente decide di sottoporre il suo manoscritto all’autorità del Muftì del Dubai. Il sant’uomo se lo legge da cima a fondo, ci pensa un po’ e dà il via libera alla stampa, ma prima avverte l’autrice. «Il fatto che sia in linea con il Corano – le ricorda - non significa che tutti siano pronti a leggerlo o ad accettarlo».
Il libro pubblicato a gennaio si rivela immediatamente un imbarazzante best seller acquistato ad occhi bassi e nascosto tra borse e giornali, ma si trasforma anche in una fonte di grossi guai. «Le citazioni del Corano e la firma del muftì alla fine non sono servite a niente - ammette sconsolata Lootah -.

Molta gente mi dà della pazza, mi accusa di tradire l’Islam e minaccia di uccidermi». L’autrice, però, non sembra comunque troppo pentita. «Giorni fa una ragazza mi ha chiesto se sia permesso baciare ogni parte del proprio uomo e io le ho risposto leggiti il mio libro e lo capirai».

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