Sestri Levante, Ianni contro quattro sinistre

Un centrodestra, un centrosinistra, tre sinistre. Sestri Levante ora sa cosa dovrà votare. E conosce anche i nomi dei cinque candidati sindaci che si contenderanno prima un quasi inevitabile ballottaggio a due, poi la poltrona che conta. Tra ultimi ritocchi e sorprese, è stato completamente stravolto quello che era il quadro ipotizzato finora. L’unica costante è quella di Andrea Lavarello, sindaco uscente, che verrà ricandidato dal Pd con l’appoggio di qualche lista più o meno civica. Ma il serbatoio di voti dal quale attingere è sempre quello, anzi. Negli ultimi spostamenti ha solo «perso» qualche supporter.
Di fronte non avrà però solo il centrodestra. Che, sottoforma di Popolo della Libertà, ha definito martedì sera il suo candidato sindaco, in attesa di sapere, domenica, se anche l’Udc lo sosterrà: sarà l’avvocato Giuseppe Ianni, 34 anni, è il nome nuovo, che ha cancellato tutte le ipotesi precedenti di inciucio tra sinistra e centrodestra che pure erano state tentate. I rumors che volevano Giacomo Rossignotti paladino contemporaneamente di Città Partecipata e centrodestra (cui sarebbe persino stato chiesto di annullarsi in una anonima lista civica) hanno suscitato una mezza rivolta negli elettori. E così i dirigenti locali e provinciali dei partiti hanno accettato di fare un passo indietro e di ascoltare la voce della gente: candidato sarà proprio un nome nuovo, il presidente del Circolo della Libertà del Tigullio. Un avvocato, giovane, al di fuori dei giochi.
Rossignotti, appunto. Resta il candidato di Città Partecipata, quella formazione fatta di uomini di sinistra radicale che era addirittura all’opposizione del centrosinistra e che alle ultime elezioni amministrative si era schierata con i Verdi e gli scontenti dell’Ulivo che oggi hanno trovato casa nella Sinistra Arcobaleno, Ma qui è arrivata ieri l’altra sorpresa: Rifondazione, Comunisti Italiani e Sinistra democratica hanno abbandonato Rossignotti, Zizzi Stagnaro e Francesco Prete per sostenere candidato sindaco Vincenzo Gueglio. Cristina Morelli, responsabile regionale dei Verdi, invece resta fedele: «Per coerenza noi Verdi sosterremo Rossignotti e Città Partecipata, spero piuttosto che ci siano i margini per un ripensamento dei nostri alleati». Il simbolo della Sinistra Arcobaleno però andrà a Gueglio, perché per statuto della nuova confederazione, tre partiti su quattro d’accordo tra loro possono usarlo. Una lista Verde accanto a Città Partecipata? «È possibile anche che daremo qualche nome a quella lista», sottolinea Morelli, facendo così un piacere a Rossignotti che dopo aver detto di non amare i simboli del centrodestra sotto il suo nome, avrebbe avuto difficoltà a spiegare simboli della sinistra radicale in suo appoggio, oltretutto continuando a sostenere di non essere di sinistra. E il terzo candidato della sinistra-sinistra? Sarà Paolo Davini, per il Partito Comunista dei Lavoratori.

Annunciata, ma ancora in alto mare, la partecipazione del movimento, più vicino al centrodestra, «Nuova Forza Tigullio», che potrebbe proporre Cosima Mameli o Beatrice Turrisi, ma che deve anche raccogliere le firme di presentazione entro il 12 marzo.

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