Dai tuffi di gioia ai buchi nellacqua il passo è breve. LItalia del nuoto ce lo ha dimostrato ieri. Aspettavi Valerio Cleri, il moschettiere dei nostri faticatori nelle acque bollenti di Shangai, poteva regalare il primo squillo dei maschietti in questi mondiali, ed invece nella 10 km di fondo quello affonda: undicesimo (1°il greco Gianniotis, 2° il tedesco Lurz), fuori perfino dal pass olimpico concesso ai primi dieci. Fuori per due secondi, roba da farsi venire la depressione. Ed, invece, lui no. Lha presa con la calma dei forti. «Quando si esce dallacqua sicuri di aver dato il massimo non ci sono rimpianti. Peccato per il pass olimpico mancato, ma a noi le cose facili non piacciono e ci riproveremo a maggio alle qualificazioni a Setubal, con lacqua a 15 gradi, sarà tutta unaltra gara».
Idem per Noemi Batki, lei campionessa europea dalla piattaforma 10 m., attesa ad un colpo dala. Le è riuscito solo un buco nellacqua: fuori al primo turno. Cera da piangere, ha alzato le spalle. «Può capitare, le sconfitte aiutano a prender forza. Per fortuna mi ero già conquistata il pass olimpico». Fine e arrivederci. Linda Cerruti è giovane e sta facendo esperienza: ancora in finale nel libero del solo e ancora settima, con un occhio alla russa Ischenko, ancora prima.
E allora come consolarsi? Massì, va forte l'Italia della pallanuoto. Dopo il debordante 17-1 inflitto al Sudafrica (sconfitto anche al femminile dal Setterosa), gli uomini di Alessandro Campagna hanno battuto gli Usa, vicecampioni olimpici, 8-5 e ora si giocheranno il primato nel girone D, con l'accesso diretto ai quarti (venerdì alle 6.30 in Italia), con la Germania. Per il Settebello a segno due volte Gitto e Felugo, quindi Giorgetti, Aicardi, Presciutti e Gallo. Si è visto bel gioco e sostanziosa gestione della partita. Italia subito forte, poi ha preso respiro prima di tornare a spianare a suon di gol gli avversari. Settebello tornato settebello? Per ora, ma è presto per i sogni di gloria. Ovviamente soddisfatto il c.t. Sandro Campagna: «Bisogna pensare positivo. Ho visto una zona perfetta. La seconda parte di gara mi è piaciuta, non abbiamo permesso agli orgogliosi americani di rientrare in partita».
In prospettiva Giochi 2012, battere i vice campioni olimpici è sempre una bella sferzata di entusiasmo come testimonia Felugo, il vice capitano ad un passo dalle 300 partite: «Loro erano avvelenati. Ma abbiamo fatto una grande partita. Non si vince a questi livelli con tre gol di scarto».
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