Settecento lettori su una nave uniti dall’amore per «il Giornale»

Settecento lettori su una nave uniti dall’amore per «il Giornale»

Corro il rischio di cadere nella retorica se cerco di spiegare l'intreccio dei sentimenti che hanno spinto settecento lettori a seguirci in una crociera nel Mediterraneo. Eppure non c'è una vera spiegazione se non questa: l'amore per il Giornale.
Ci vorrebbe una penna come quella di Paul Morand per descrivere gli umori e gli incroci di persone e personaggi venuti da ogni parte d'Italia a convivere questa avventura. Nei primi incontri è il momento delle presentazioni e dell'affermazione della propria identità. È sempre viva l'Italia dei Comuni.
Nell'ampio teatro della nave, i giornalisti ricordano episodi della loro carriera, colleghi famosi, avventure e disavventure, battute, aneddoti. Anche i lettori si aprono ai ricordi: l'orgoglio dei primi numeri acquistati, un viaggio con il Giornale, l'amicizia con un giornalista.
La Grecia affascina: Rodi con le antiche mura e Atene. Chi corre a vedere e a rivedere l'Acropoli, chi si trattiene per ore al museo archeologico.
A Cefalonia colpiscono la forte intensità emotiva e la partecipazione collettiva alla tragedia dei nostri soldati. Mario Cervi, che conosce a perfezione la vita, la storia e la cultura della Grecia, rievoca le vicende angosciose di quei giorni.
Arrivano i suggerimenti per il Giornale: siate più incisivi nelle città dove si vota. C'è chi ricorda, e saluta, fra gli applausi il direttore Giordano. Purtroppo l'editoria non sta attraversando una fase brillante. Lo ricorda con dati preoccupanti, l'Amministratore Delegato Andrea Favari, e il tecnico Mattusi rincara la dose.
Tempi duri, che passeranno. A tenere alto il morale provvede Paolo Granzotto sempre circondato da ammiratori, attratti dalle sue battute, dai suoi paradossi.
Ed ecco Dubrovnik, tutta sospesa tra Medioevo e Rinascimento, avvolta dal mare: una bellezza che lascia senza respiro: un miracolo di stile e di eleganza. Troppo breve la sosta.
Ma siamo ormai a Venezia, con la nave che sfila lenta e silenziosa davanti a chiese, palazzi, balconi in fiore.

Un pensiero all'antico Conservatorio della Misericordia, ove Vivaldi suonava il suo violino con le giovani allieve. Il ritmo che regna sulla nave e muove i nostri lettori è il trillo allegro e leggero delle «Stagioni». Tutti sorridenti all'uscita, apparentemente molto soddisfatti della crociera.

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