Per una settimana, fra il 15 e il 22 settembre, Parigi ospiterà curatori dei musei di ogni parte del mondo, esperti d'arte dei grandi istituti bancari, collezionisti con i loro curatori, arredatori, appassionati, per la 25ª edizione della Biennale des Antiquaires. Vero evento clou della rentrée parigina di fine estate, la Biennale è per il Syndicat National des Antiquaires (Sna) che la organizza dal 1956, occasione per parlare del ruolo degli esperti d'arte di ogni tempo non solo sul mercato ma anche nella crescita culturale di ogni Paese.
"Se oggi è di moda parlare di design o di arte contemporanea è perché lo è sempre stato!" spiega Hervé Aaron, presidente del Sna e titolare della galleria che porta il nome di suo nonno, in Rue de Faubourg Saint-Honoré. "Nella Venezia di Tintoretto andava di moda Tiziano, mentre la sua arte veniva considerata un'avanguardia pasticciata e incomprensibile. Napoleone etichettò come antico e da buttare ogni mobile che gli fosse precedente, mentre lo stile "impero" era sulle bocche di tutti... La storia dell'arte così come la storia di ogni manufatto è costellata da 'balzi' in avanti o indietro, ripescaggi, segni, invenzioni.. Cosa è 'moderno' dopo il post-moderno.. e cosa è antico? la Biennale des Antiquaires da oltre 50 anni risponde a questi interrogativi, li suscita li riporta nei 'salotti buoni' di ogni parte d'Europa, e non solo d'Europa."
Con lo stesso spirito Hervé Aaron per la prima volta a giugno 2010 ha presentato a Basilea - vero epicentro dell'arte contemporanea - quindici opere/oggetti per far conoscere anche ai giovani collezionisti "quanto il XVIII secolo francese abbia profondamente influenzato la concezione dei mobili del XX e XXI secolo". Dal secrétaire "a violino" (caratteristica dello stile Rocaille del periodo Luigi XV) di Jean-Francois Oeben realizzata intorno al 1760 a Parigi, preso come spunto da André Groult nel 1925 per la creazione del famoso chiffonier antropomorfo sito al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, per poi influenzare più recentemente (nel 1987) Marc Newson nella realizzazione a Sidney del chiffonier "Pod of Drawers".
A Basilea le tre opere dialogavano tra loro esposte su piedistalli, mentre la coppia di sedie curve dell'epoca del Direttorio, ispirava prima i fratelli Thonet, poi Marcel Coard e infine Meis Van der Rohe.
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