Settemila volte «ArteGenova»

Settemila volte «ArteGenova»

Perché non perdere l'appuntamento di ArteGenova? Le risposte possono essere moltissime. Almeno 600, quante gli artisti presenti alla IV edizione della fiera di arte moderna e contemporanea, con 7.000 opere distribuite fra un centinaio di gallerie. Perché se con i numeri l'arte ha imparato a fare i conti, soprattutto dalla ripresa del mercato a metà anni '90, le kermesse fieristiche ne sono la febbrile testimonianza. Dall'ape regina Art Basel che sverna a Miami, passando tra le varie Parigi, New York, Londra, Madrid o Shanghai, la cartografia mondiale dell'arte è capace di scatenare migrazioni di un popolo di amateurs, collezionisti, artisti, galleristi, critici ed editori. Che sia per lavoro o per passione poco importa, l'importante è esserci. La topografia italiana si svela sensibile al trend - con capitale Bologna assediata da Torino e Milano - varia e frizzante. Moltissime le fiere nate negli ultimi anni, l'ultima nella capitale, sulla scia di un crescente interesse per l'arte e il suo mercato, capace di spaziare dall'investimento nello storico alla giovane scommessa.
La Liguria non ha perso la chiamata alle armi e torna ad ospitare ArteGenova nella sua Fiera da domani a lunedì 25 febbraio (venerdì-domenica ore 10-20; lunedì ore 10-13; ingresso € 8, ridotto € 4).
Una quattro giorni nell'arte dove la crescita delle gallerie e la loro eterogeneità di provenienza - in una sensibile presenza ligure - e scelte espositive fanno sperare in una Genova sempre più agguerrita. Tra gli stand di Bonioni, Cardelli&Fontana, Cerruti Arte, galleria Cinquantasei, Colossi, Dep Art, Guidi&Schoen, Poleschi, Roberto Rotta Farinelli, Centro Steccata e Galleria Giovanna Simonetta (con un un omaggio alla Liguria di Paolo Lazzini) e le molte altre gallerie presenti, l'occasione adatta per ammirare ora un Morandi adesso un Fontana e un Mathieu, o di tastare il polso alle nuove tendenze nello stesso momento, senza scordare di visitare la sezione speciale dedicata alla «Pittura Analitica. Ieri e oggi» curata da Giorgio Bonomi.


Tra opere di Verna, Olivieri, Guarneri, Zappettini, Cacciola, Griffa e Pinelli è tracciata un'efficace sintesi di una tendenza nata negli anni '70 - oltre il panorama dell'Arte Povera e della Transavanguardia - che se ancora attende un giusto riconoscimento ha già iniziato a riscuotere animi ed interessi anche nella recente rassegna alla Permanente di Milano. Tra queste opere e le moltissime in fiera, i «pro» per una giornata ad ArteGenova sono evidenti. I «contro», compresa la solita pigrizia, non pervenuti.

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